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Maria Montessori, la donna che cambiò la vita dei bimbi

Nasceva 150 anni fa, nelle Marche, la neuropsichiatra che ideò un metodo innovativo per seguire i più piccoli nel loro sviluppo

Pubblicato:31-08-2020 15:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:48

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ROMA – Studentessa brillante, tra le prime donne laureate in medicina in Italia, paladina dei diritti femminili, innovatrice della didattica con un metodo tutt’ora considerato attuale ed efficace. Oggi il mondo ricorda Maria Tecla Artemisia Montessori, nata a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870.

Si stima che nel mondo vi siano circa 65mila scuole e istituti montessoriani. Il metodo riscuote, infatti, un grande successo negli Stati Uniti dove si contano oltre 4.500 istituti. Numerosi sono anche in Germania, 1.100, e nel Regno Unito, 800. In Olanda un terzo delle scuole pubbliche è di stampo montessoriano. Sono meno di 200 invece nel nostro Paese.

Maria Montessori si distingue già durante gli studi superiori alla Regia Scuola Tecnica Michelangelo Buonarroti di Roma. Appena diplomata, entra in conflitto con il padre che vorrebbe per lei studi umanistici e una carriera da insegnante. Maria sceglie invece la facoltà di Scienze dalla quale, dopo i primi due anni, si trasferisce in quella di Medicina. Si laurea nel 1896 e nello stesso anno partecipa al Congresso internazionale delle donne a Berlino, nel corso del quale lancia un appello sulla disparità di salario tra lavoratrici e lavoratori nelle fabbriche.


Nel 1898, dalla relazione con il collega Giuseppe Montesano nasce il figlio Mario, che verrà affidato a un’altra famiglia e con il quale Maria Montessori instaurerà un rapporto solo diversi anni dopo. Mario diventerà suo assistente. Dopo 9 anni (1907) apre la prima Casa dei Bambini nel quartiere San Lorenzo di Roma, dedicata ai figli degli operai. Qui, la giovane neuropsichiatra, getta le basi di un metodo che rivoluzionerà l’approccio educativo e didattico. Alla base c’è la convinzione che i piccoli studenti abbiano bisogno di agire in libertà, per conquistare autonomia, ma in un perimetro di regole e con disciplina. Montessori non dimentica ovviamente gli adulti: hanno il ruolo di mediare, affiancano il bambino mentre esplora la realtà e selezionano per lui i materiali con i quali compiere questa esplorazione.

Le sue idee e i suoi metodi si diffondono rapidamente. Nel 1909 esce il libro ‘Il metodo della pedagogia scientifica’, che verrà tradotto in molte lingue, tanto che dal 1913 la Montessori inizia a viaggiare negli Stati Uniti, in Argentina, e in tutta Europa per dei soggiorni di insegnamento. L’Opera nazionale Montessori nasce nel 1924 e cinque anni dopo l’Associazione Montessori Internazionale. Dal 1924 al 1934 il ‘metodo Montessori’ viene introdotto da Mussolini in tutte le scuole italiane.
La pedagogista nel 1939 arriva in India, insieme al figlio Mario per diffondere anche qui il suo metodo. Tornerà in Italia solo nel 1946. Ben presto si trasferisce in Olanda, dove morirà nel 1952.

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