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ROMA – Ci sarà “una punizione severa” per il “regime sionista terrorista e criminale”: parole della Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, diffuse dopo l’assassinio a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. La dichiarazione del dirigente della Repubblica islamica, con le accuse nei confronti di Israele, sono state rilanciate dall’agenzia di stampa Irna. Khamenei aveva ricevuto Haniyeh a Teheran proprio ieri, in occasione del giuramento del nuovo presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
I funerali del capo di Hamas sono previsti per domani nella capitale della Repubblica islamica, alle otto della mattina. In Iran sono stati proclamati tre giorni di lutto nazionale. Nella dichiarazione Khamenei definisce Haniyeh “un coraggioso e autorevole capo dei mujahideen palestinesi” aggiungendo che “si è ricongiunto con Allah” e che oggi “il grande fronte della resistenza è in lutto”.
Gli Stati Uniti “non sono stati coinvolti” nell’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh: lo ha sostenuto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, in un’intervista concessa a Singapore all’emittente Channel News Asia.
Secondo il dirigente, Washington “non era a conoscenza” dell’azione. Dell’assassinio è stato accusato Israele, alleato di riferimento degli americani in Medio Oriente.
Stando alle informazioni disponibili, Haniyeh è stato ucciso all’alba in un bombardamento che ha colpito l’abitazione dove si trovava a Teheran. Nella capitale iraniana si era recato per la cerimonia di giuramento del presidente Masoud Pezeshkian.
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