Toh, riecco le mascherine. Alle Olimpiadi torna il Covid, ma per ora resta in vasca

Tanti casi tra i nuotatori. "Stiamo attenti, ormai ci togliamo la mascherina solo per nuotare, mangiare e fare le interviste"

ROMA – Il Covid per ora nuota nella vasca Olimpica. Ma comincia a far paura, tanto che tornano a rivedersi le mascherine nelle tribune degli allenatori alla Défense Arena. Un riflesso dei Giochi di Tokio. Una sorta di trauma irrisolto.

Chiaro che la situazione sia ben altra, oggi. Non esiste alcun obbligo di ritiro dai Giochi in caso di Covid, per esempio. Ma quando Adam Peaty ha confermato di essere risultato positivo dopo essersi preso l’argento nei 100 metri rana domenica sera un po’ di persone hanno temuto per il contagio. La questione si è rapidamente estesa oltre il Team GB.

L’australiana Lani Pallister si è ritirata dai 1500 stile libero femminili dopo un test Covid positivo. Pallister punta a riprendersi in tempo per gareggiare nella staffetta 4x200m stile libero di giovedì. Cinque giocatrici di pallanuoto australiane avevano il Covid prima dei Giochi. E così David Johnston e Luke Whitlock del Team USA hanno contratto il virus, sono stati trasferiti dal villaggio in un hotel.

C’è un caso di Covid anche per Vlad Stancu della Romania, campione europeo juniores, che dovrebbe saltare i 1500 stile libero. Gli allenatori della Romania hanno indossato le mascherine prima dell’inizio della sessione di martedì sera. E così hanno fatto diversi membri dello staff tecnico dei Paesi Bassi, del Team GB, dell’Australia e della Germania.

Un altro nuotatore inglese, Jacob Whittle, dice che indossare la mascherina è diventato comune tra gli atleti: “Stiamo solo diventando più severi con le precauzioni. Igienizzando le mani, indossando la mascherina ovunque possiamo. Quando nuotiamo e parliamo con i media è l’unico momento in cui non indossiamo la mascherina. Si tratta semplicemente di essere estremamente cauti quando si mangia e si va sugli autobus e negli spazi comuni”.