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Venezia, Brugnaro: “Su grandi navi decide il comitatone, non il ministro”

"Autorità marittime obbligate a silenzio nelle riunioni"

Pubblicato:31-07-2019 14:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:35

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VENEZIA – “A meno che non cambiate la Legge speciale per Venezia e’ il comitatone che decide, non un singolo ministro, che non ha titolo”. Lo afferma il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, audito dalla commissione Trasporti della Camera sul tema grandi navi.

E il comitatone si e’ riunito l’ultima volta nel novembre 2017, stabilendo di procedere con la soluzione dell’accesso tramite bocca di porto di Malamocco, transito per il canale dei Petroli, con ormeggio delle grandi navi dalle 90.000 tonnellate in su nel canale nord lato nord di Porto Marghera e proseguimento di quelle sotto le 90.000 tonnellate fino all’attuale marittima tramite il canale Vittorio Emanuele.

“Perche’ in un anno e mezzo non e’ stato fatto niente? Qualcuno e’ mancato”, attacca Brugnaro, che alla commissione presenta un video di una nave da crociera che effettua il tragitto descritto nel giorno del Redentore. Nel caso si procedesse con questa soluzione, continua Bugnaro, “la marittima sarebbe affidata con una concessione stabile e lunga, in modo da consentire investimenti e anche l’elettrificazione, in modo da avere un porto moderno”.


Cio’ detto, “vi sembra normale che il ministro sia venuto una volta sola e abbia incontrato Tommaso Cacciari? (leader del movimento No grandi navi, ndr.) vi sembra normale, con la massima disponibilita’ che gli abbiamo dato? Stiamo facendo una figuraccia a livello mondiale, dovete trovare un modo di convincere il ministro almeno a incontrarci e vedere”. Anche perche’, prosegue il sindaco, “le navi non vanno affrontate come un unicum, va affrontata l’economia del porto, che tra l’altro sta andando anche bene nonostante sistema Italia ci faccia giocare con le pietre in tasca”.

E quindi “il ministero dell’Ambiente deve dire perche’ e’ fermo il protocollo sullo scavo dei fanghi. Perche’ a un anno e mezzo dal comitatone non e’ stato fatto nulla? Non si parlava di trasparenza e onesta’? Andiamo a vedere cosa c’e’ sotto il canale Vittorio Emanuele e capiamo dove mettere i fanghi che vanno scavati”, continua il sindaco di Venezia. “Adesso sembra che si vogliano mettere le navi piccole a Fusina, dove ci sono le navi veloci Ro.Ro.

Ma qui le grandi navi non ci stanno”, senza contare che il traffico Ro.Ro sta andando bene ma gli operatori si preoccupano del possibile spostamento del terminal. E tutto questo non viene evidenziato nelle riunioni con il ministro, perche’ “le autorita’ marittime sono obbligate al silenzio nelle riunioni. Questo e’ quello che questo ministro fa. 

La competenza e la preparazione non hanno bisogno della prepotenza”.
Ma “la prepotenza crea paure sui lavoratori portuali, sulle imprese industriali: le navi sparpagliate dappertutto sono un problema”, conclude il sindaco, evidenziando anche la coerenza dell’area individuata a Porto Maghera con gli interventi urbanistici previsti in citta’, con “l’investimento di 17 milioni di euro per aumentare l’accessibilita’ nell’area Vega, con i lavori in partenza il 1 settembre”, e “la nuova stazione ferroviaria di Porto Marghera, che sara’ realizzata grazie al bando periferie”.

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