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Caso Juventus, Bandecchi su Gravina: “Cambi spacciatore”. Poi le scuse

La Federcalcio ha aperto un fascicolo sulle dichiarazioni del presidente del Ternana

Pubblicato:31-05-2023 14:21
Ultimo aggiornamento:31-05-2023 15:07
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bandecchi dimissioni
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ROMA – “Con tutto il rispetto per Gravina, penso dovrebbe cambiare spacciatore. Sì, la Juve ha rubato“. Queste le parole di Stefano Bandecchi, patron del Ternana, che in collegamento con TvPlay aveva aspramente criticato le affermazioni di Gabriele Gravina. Il presidente della Figc, infatti, si era riferito al patteggiamento della Juventus sul caso stipendi come al “risultato più bello per il calcio italiano” perché in questo modo si è ritrovato un momento di serenità”. Dichiarazione contestata da Bandecchi, secondo cui Gravina non avrebbe dovuto esporsi sulla sentenza.

LE SCUSE DI BANDECCHI: NON VOLEVO OFFENDERE GRAVINA

A seguito delle sue dichiarazioni, la Procura della Federcalcio ha aperto un fascicolo su Bandecchi. Nel frattempo, il patron del Ternana, nonché sindaco di Terni, ha fatto retromarcia, scusandosi con Gravina per le parole utilizzate. “Con riguardo all’intervento audiovisivo del 30 maggio 2023 su TVPlay, ai sensi e per gli effetti della Legge sulla stampa, intendo precisare di non aver mai avuto intenzione di offendere il Presidente Federale Dott. Gabriele Gravina, rinnovando nel contempo la totale stima verso l’operato del Presidente Federale da sempre sostenuto anche nelle sedi e nelle assemblee istituzionali”, si legge in una nota pubblicata sul sito del Ternana. “Il sottoscritto” prosegue Bandecchi, “ha in realtà risposto ad una affermazione di un giornalista che attribuiva alle parole del Presidente federale sul patteggiamento della Juventus dinanzi al Tribunale Federale un significato per il quale era più importante salvaguardare un asset economico piuttosto che le normative nella specifica materia. Non condividevo tale affermazione e precisavo nel prosieguo dell’intervento che ‘se quelle erano effettivamente le parole pronunciate dal Presidente Gravina’, quest’ultimo avrebbe male espresso un concetto basilare, non essendo possibile anteporre l’interesse di un singolo soggetto alla giustizia che deve essere equa ed eguale per tutti”.


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