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Il Molise del governatore Toma: “Puntiamo su sanità territoriale, ambiente e borghi”

Il presidente della Regione Molise lo spiega in una video intervista alla Dire

Pubblicato:31-05-2022 17:53
Ultimo aggiornamento:31-05-2022 17:53

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CAMPOBASSO – I poco meno di cinquanta milioni di euro (49.886.186,82 euro) a disposizione della Regione Molise per potenziare e riorientare il Servizio sanitario regionale servendosi della Missione 6 del Pnnr, quella dedicata alla Salute, “saranno investiti in primis in sanità territoriale”. Così il presidente della Regione Molise Donato Toma nel corso di una intervista all’agenzia Dire in cui ribadisce: “Siamo pronti, dobbiamo firmare il Contratto istituzionale di sviluppo”.

Parlando di sanità territoriale, Toma, che è anche commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario nella Regione Molise, fa riferimento “alle 13 Case di comunità”. “In particolare – spiega – ci sarà la cosiddetta continuità assistenziale: la guardia medica, che oggi non lo è, sarà h24 in ogni Casa di comunità. Ed ancora, due Ospedali di comunità, ne abbiamo già uno a Venafro (Isernia, ndr) e l’altro a Larino (Campobasso, ndr), verranno potenziati”. L’investimento sulle Case di comunità è di circa 14 milioni di euro (13.775.506,7212 euro). Sugli Ospedali di comunità verranno investiti poco più di sei milioni di euro (6.122.447,88 euro) e quasi nove milioni di euro serviranno per la digitalizzazione della rete ospedaliera (8.878.222,89 euro).

La Regione ha anche previsto l’attivazione di tre Centrali operative territoriali con una spesa di un milione di euro (1.040.587,95 euro). Stabiliti anche interventi per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e l’integrazione con i servizi sociosanitari. È previsto inoltre l’acquisto di 23 grandi apparecchiature da distribuire nelle Strutture sanitarie pubbliche regionali (7.280.539,50 euro). Ed ancora, circa 13 milioni di euro (12.788.881,88 euro) per interventi strutturali, ammodernamento antisismico e al miglioramento infrastrutturale, sull’ospedale San Timoteo di Termoli (Campobasso) che, conclude Toma, “avrà un intervento di aggiornamento sismico per renderlo più sicuro”.


“AGENDA 2030 È NEL NOSTRO DNA

“L’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile è nel nostro Dna”. Così all’agenzia Dire il presidente della Regione Molise Donato Toma. “Abbiamo una regione verde, ricca di acqua. Abbiamo – rimarca – una regione che si affaccia ad un turismo esperenziale come mai prima era accaduto. L’Agenda 2030 è nella nostra programmazione strategica regionale. Abbiamo istituito una cabina di regia, abbiamo coinvolto tutte le strutture regionali, dalla programmazione alla gestione della fase esecutiva delle concessioni che noi diamo ai privati, vuoi in materia di ambiente, vuoi in materia di energia, vuoi in materia di sviluppo economico. Perché tutti dovranno adeguarsi ai cosiddetti 17 goals dell’Agenda Onu 2030″.

Per Toma occorre “rendere il mondo più pulito. Dobbiamo rendere il mondo accessibile – sostiene – a chi ha meno rispetto a chi è più abbiente. Abbiamo la necessità di declinare tutti quei goals, quegli obiettivi, che ci faranno mantenere in Molise quel che già abbiamo. Quella intangibilità dell’ambiente per cui lo sviluppo economico deve essere compatibile con il mantenimento di peculiarità ambientali caratteristiche della nostra regione”. “Noi – conclude il governatore – siamo sul pezzo e pretenderemo che chi in questa regione vorrà fare sviluppo economico, fare sociale e fare promozione ambientale lo faccia rispettando i canoni dello sviluppo sostenibile”.

NOSTRO DEAL È PUNTARE SUI BORGHI

“Il Molise – ricorda Toma – è una regione di piccoli borghi, centotrentasei piccoli borghi. Tolti i comuni un po’ più grandi, la città di Campobasso, la città di Isernia, la città di Termoli, la città di Venafro, ovvero comuni che hanno una dimensione maggiore, il resto è a dimensione al di sotto dei 15mila abitanti. Anzi, la maggior parte dei Comuni molisani ha una dimensione al di sotto dei cinquemila abitanti”. E aggiunge: “Da noi i borghi sono radicati e diffusi in tutta la regione e fanno il paio con la scarsa antropizzazione. Abbiamo circa 66 abitanti per chilometro quadrato: è una delle più basse d’Italia, insieme alla Basilicata”.

Per il governatore “questo può essere un vantaggio per affrontare uno sviluppo sostenibile serio, concreto”. “È chiaro – sottolinea – che bisogna investire sui borghi perché i borghi hanno a volte l’handicap di dare meno servizi a chi vuol risiedervi. Abbiamo la necessità di portare, come stiamo facendo, il 5G, la connettività immateriale oltre che quella materiale, cioè l’efficienza della rete di trasporti in questi borghi. Abbiamo la necessità – ancora Toma – di capillarizzare i servizi sanitari perché i borghi non si spopolino e per spingere chi è interessato a una vita più accettabile, a misura d’uomo, addirittura a venire in Molise. Ecco, questo è il nostro deal: puntare proprio sui borghi”.

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HANDICAP DEL NOSTRO BILANCIO È IL DISAVANZO

“Il nostro bilancio ha un grosso handicap che è il disavanzo – spiega il governatore-. Ho ereditato un disavanzo di circa 533 milioni di euro. Con questa amministrazione siamo riusciti a portarlo a circa 492 milioni di euro. Dobbiamo fare ancor meglio e di più. Però ci vuole una gestione più oculata e risorse che dobbiamo reperire”. “Intanto – aggiunge – nel bilancio preventivo di quest’anno abbiamo reperito un surplus finanziario di 31 milioni e 800mila euro. Era Irap recuperata sul controllo dell’evasione fiscale dal Mef che non ci avevano girato fino all’anno 2016. Siamo stati costretti a ingiungere al Mef di girarci questi importi. Il Mef non ha impugnato l’ingiunzione e siamo riusciti ad inserirli in bilancio e a dare servizi minimi essenziali: sociale, sanità, istruzione”. 

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