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Bankitalia, Fortuna (Unicusano): “Premesse per una ripresa consistente”

L'intervista a Fabio Fortuna, economista e rettore dell'UniCusano

Pubblicato:31-05-2021 17:43
Ultimo aggiornamento:31-05-2021 17:43
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fabio fortuna
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ROMA – “Ignazio Visco ha confermato ciò che avevo sottolineato negli ultimi tempi e cioè che ci sono le premesse per una ripresa consistente, soprattutto nel terzo e quarto trimestre”. Lo ha detto Fabio Fortuna, economista e rettore dell’UniCusano, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus per parlare della relazione di Bankitalia.

“Ha anche confermato- ha aggiunto- che a fine anno il nostro pil dovrebbe crescere tra il 4 e il 5%, quindi dovremmo avere un recupero significativo. Visco ha fatto una relazione molto ampia, spaziando su vari fronti e improntata all’ottimismo. Con queste premesse l’Italia può riprendersi in modo stabile e duraturo. Certo, le insidie non mancano, continuano ad esistere le incertezze, le politiche accomodanti da parte della Bce devono andare ancora avanti, guai ad abbandonarle troppo presto perché imprese e famiglie hanno bisogno che il costo del denaro continui ad essere contenuto e che il credito sia offerto dagli intermediari finanziari con tassi molto bassi. Il risparmio è un punto forte dell’Italia e potrà essere impiegato in investimenti e consumi, tutto ciò contribuirà alla ripresa economica del Paese”.

“Sul tema del lavoro ci sono difficoltà ovviamente- ha spiegato poi Fortuna- Visco ha espresso preoccupazione per le microimprese, che in Italia sono più del 50% e ha posto l’accento sulla necessità di crescita dimensionale. La crescita dimensionale per le nostre aziende è importante, ma il nostro sistema economico è basato sulla stragrande maggioranza di piccole-medie imprese, un rovesciamento non è possibile, ci può essere un leggero spostamento, ma bisogna incentivarlo attraverso l’azione di governo. Bisogna trovare dei meccanismi che consentano alle piccole-medie imprese di crescere in modo sano e quindi creare occupazione. Non può essere una cosa automatica, deve essere lo Stato a determinare le condizioni affinché ciò si verifichi”.


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