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Il Governatore Visco avverte: i sussidi finiranno, prepararsi ai cambiamenti

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:31-05-2021 17:16
Ultimo aggiornamento:31-05-2021 17:16

salvini coprifuoco
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ROMA – Certo, tutti quelli che perderanno il lavoro dovranno essere in qualche modo protetti dallo Stato. Il ritiro dei ‘sostegni’ alle imprese e alle famiglie dovrà certamente essere graduale ma “non è pensabile un futuro costruito sulla base di sussidi e incentivi pubblici… poi finirà il blocco dei licenziamenti e bisogna prepararsi ai cambiamenti“. Questo il messaggio lanciato dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel corso della relazione annuale. Comunque, nelle sue considerazioni finali, il governatore si aspetta una ripresa robusta nella seconda metà del 2021, con una crescita che potrebbe superare il 4% stimato dal Governo di Mario Draghi. Bisogna investire sull’istruzione e la formazione, dice Visco: oltre 3 milioni di giovani sono ai margini e non studiano né lavorano. Il Recovery plan è una “sfida formidabile”, “un’occasione decisiva” per l’Italia, sottolinea Visco. Le risorse andranno spese bene e i progetti attuati con rapidità. L’auspicio del governatore è che a livello europeo si possa disporre di un bilancio comune per rispondere alle emergenze future.

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Subito dopo i commenti delle forze politiche, con Enrico Letta, segretario del Pd, che ha polemizzato con Matteo Salvini, leader della Lega: “La questione dei licenziamenti è stata gestita dal ministro Orlando con grande impegno. La scelta del governo è stata fatta con la logica della mediazione… il passaggio chiave è dare alle imprese la possibilità di usufruire della Cig pagata interamente dallo Stato per un semestre e, ovviamente, le imprese che useranno la Cig non potranno licenziare. Ma ci siamo trovati da soli su questo, la Lega non ci ha seguito”, ha detto Letta. Una presa di posizione dura che non vien incontro al ‘ramoscello d’ulivo’ proprio di Salvini, che oggi ha chiesto al Pd maggiore collaborazione: “Dopo il Covid, c’e’ bisogno di lavoro, unita’, serenita’, salute, sviluppo. Poco tempo passato a litigare, tanto tempo dedicato alla costruzione e alla ricostruzione. Per me, e per la Lega, l’Italia e gli italiani vengono prima di tutto, il lavoro sara’ l’emergenza dei prossimi mesi, imprese e lavoratori tutti insieme. E la politica meno litiga e piu’ si unisce meglio e'” ha detto il segretario leghista. Ma il numero uno del Pd non ci crede: “Salvini pronto ad un confronto sul lavoro? Con lui siamo abituati a cambi repentini, giravolte, voltafaccia. Io mi sono dato una regola: la cosa fondamentale è la nostra linearità e la missione di servire gli interessi degli italiani… per la terza volta oggi Salvini cambia opinione sullo stesso tema”, ha replicato.


Ed è proprio su questo cambio di rotta da parte di Salvini che si è aperto il dibattito. Per alcuni parlamentari del centrodestra, infatti, il leader del Carroccio ha cambiato linea per non rimanere schiacciato dall’avanzata di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Visto quanto sta accadendo dentro Forza Italia, con il fuggi fuggi di tanti parlamentari verso altri lidi e riferimenti politici, qualcuno parla di ‘accordo’ tra Silvio Berlusconi e lo stesso Salvini per creare insieme una nuova forza politica, una sorta di Forza Lega insomma. In questo caso Salvini porterebbe a casa un partito comunque più grande di Fratelli d’Italia, schiacciandoli a destra. Berlusconi ritornerebbe al centro della scena politica non più come leader decadente e in via di sparizione ma ‘superpresidente’ del nuovo e a quel punto più grande partito di centrodestra, con in più una medaglia al valore: aver fatto cambiare linea politica, stando ai sondaggi, al primo partito sovranista italiano, rendendolo ‘europeista’ e degno di stare dentro al Partito Popolare europeo.

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