GENOVA – Vaccinare giovani e giovanissimi “è necessariamente la strada. I vaccini sono il modo con cui noi mettiamo in sicurezza non la singola persona, ma tutta la nostra comunità”. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, stamattina al Teatro Nazionale di Genova, a margine dell’iniziativa l’iniziativa “Scuola, Arte, Cultura: energia vitale per un nuovo inizio”, all’interno delle celebrazioni del 75esimo anniversario della Festa della Repubblica.
Sì al ritorno in classe al 100% in presenza a settembre, “in classi aperte, in una classe che deve scoprire la città, in una classe che, come stiamo facendo nella nostra estate a scuola, sta scoprendo che la scuola non è un posto chiuso, ma un posto aperto – spiega Bianchi -. Stiamo lavorando per una cosa nuova, una presenza che sia molto strumentata, che ha saputo apprendere, imparare e fare proprio anche quello che è successo in questi due anni- spiega il ministro- non, quindi, una parentesi, ma un periodo in cui abbiamo fatto tantissima innovazione. E anche sulla distanza, ci sono state tantissime innovazioni e vanno tutte prese con lo spirito di ‘stiamo non solo riaprendo, ma stiamo riaprendo innovando fortemente'”.
Per Bianchi, infatti, “ci sono fondi e ci sono anche i fondi europei per andare verso una scuola che sia adeguata alla nostra epoca“. Il ministro sottolinea che “l’obiettivo per il prossimo anno scolastico è, anzitutto, ripartire in sicurezza. Siamo in una situazione di grandissimo lavoro. Abbiamo fatto questo grande piano per l’estate che è un grandissimo successo, tutte le scuole italiane hanno aderito. Tutti hanno il desiderio di ripartire in sicurezza, non solo una sicurezza sanitaria, ma anche una sicurezza psicologica, nell’idea che si può ripartire, che il Paese sta ripartendo alla grande. In presenza”. E aggiunge che “noi ripartiamo, la nostra scuola riparte oggi e a settembre e con le tante attività per l’estate che abbiamo avviato e riparte da questa idea: vivere assieme vuol dire condividere. L’arte, la cultura, la musica sono il modo con cui si hanno linguaggi da condividere con tutti, non uno di meno”.
“Il 2 giugno è la festa di una Repubblica che ha scelto di essere democratica. È importante che i ragazzi crescano avendo il senso di che cosa è la democrazia, cioè la partecipazione. È importantissimo. Credo che portare i ragazzi qui, oggi, a celebrare il 2 giugno sia fondamentale” ha aggiunto il ministro dell’Istruzione.
“Certo che manca la scuola, che la Dad non è la scuola. L’alternativa era l’assenza. Senza lo sforzo straordinario fatto da insegnanti e studenti, l’alternativa era il buio totale” ha aggiunto Bianchi nel suo intervento al palco Teatro Nazionale di Genova. Il ministro sottolinea che “bisogna dominare gli strumenti, non essere dominati: la Dad è stata così pesante perché eravamo dominati”.
Bianchi aggiunge che “abbiamo scoperto che la scuola non è dovuta, che ci può essere un mondo senza scuola e un modo senza abbracci. Una generazione annegata nei social, ha riscoperto la bellezza del contratto tra persone. Che questa tragedia serva a qualcosa: a ritrovare la scuola. Nell’inverno del nostro scontento, abbiamo fatto tante di quelle innovazioni che non avremmo mai fatto nella nostra vita”.
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