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Il virologo Lopalco: “Essere chiamati per i test sierologici è come vincere alla lotteria”

Molti italiani contattati dal Ministero della Salute stanno rifiutando di sottoporsi ai test sierologici gratuiti

Pubblicato:31-05-2020 09:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:24
Autore:

lopalco
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BARI – Parafrasa Archimede e scrive: “Datemi un campione e vi misurero’ il mondo”. Pierluigi Lopalco, epidemiologo e consulente per la pandemia della Regione Puglia ha spiegato, in un lungo post pubblicato sui social, non solo l’importanza di accettare di sottoporsi ai test sierologici organizzati dal ministero della Salute ma commenta anche il rifiuto degli italiani estratti a caso di far parte del campione di indagine.

“In un Paese in cui a gran voce si chiedono test diagnostici e in qualche regione si sono viste le file per fare – a pagamento – i test sierologici, essere selezionati nel campione dello studio avrebbe per molti significato vincere il biglietto di una lotteria“, scrive aggiungendo che “partecipare allo studio significa usufruire gratuitamente della possibilita’ di controllare sia il proprio stato immunitario che l’eventuale stato di portatore del virus, visto che in caso di positivita’ si e’ invitati anche a eseguire il tampone“.

L’indagine sulla sieroprevalenza serve a capire quanti italiani “piu’ o meno consapevolmente, hanno incontrato il nuovo coronavirus e abbiano sviluppato anticorpi specifici”.


L’esperto replica a chi chiede di usare volontari e non persone scelte dalla sorte: “Se non si procedesse in questo modo, non avrei garanzie che il campione estratto rappresenta davvero la popolazione e in sostanza non saprei che farmene della misurazione ottenuta nel campione”.

Per chiarire il concetto, Lopalco specifica che “se ci si affidasse a un campione di volontari, nel campione finale potrei trovare maggiormente rappresentati i cittadini piu’ premurosi che magari sono quelli che meglio di altri sono stati attenti a evitare il contagio e avrei una sottostima della reale prevalenza. O al contrario, quelli piu’ ansiosi di sapere se quel febbrone avuto un mese prima sia stato o meno causato dal coronavirus: in questo caso, la prevalenza sarebbe sovrastimata. Insomma, i risultati non sarebbero attendibili”.

“Per ottenere un campione di una popolazione rappresentativo, cioe’ che in piccolo rifletta le stesse caratteristiche della popolazione originaria, bisogna necessariamente procedere utilizzando degli schemi di estrazione casuale“, conclude rinnovando l’invito a sottoporsi al test rivolto a chi ricevera’ la chiamata dai volontari della Croce rossa.

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