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Vacanze al mare, in Sardegna le spiagge più care

Molise e Campania le più economiche. Il costo medio è di 58 euro al giorno, compreso il pasto

Pubblicato:31-05-2019 13:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21
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ferragosto
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ROMA – Cara spiaggia, quanto mi costi? In attesa delle agognate vacanze estive, mentre il meteo è ancora ostile, è possibile rifugiarsi nei progetti per le prossime ferie iniziando anche a fare qualche conto. Ecco alcuni dati e qualche consiglio. 

Secondo un’indagine dell’Adoc sui costi degli stabilimenti balneari la spesa media sostenuta da una famiglia per una giornata al mare, per il solo noleggio di un ombrellone, un lettino e una sdraio, è pari a 26 euro. Se si aggiungono extra come la cabina e l’uso delle docce, il costo sale a 33 euro. Conto che sale fino a 58 euro se si sceglie di mangiare presso lo stabilimento.

Tra le Regioni la più cara si conferma la Sardegna, con un costo medio giornaliero di 34 euro (esclusi extra e ristorazione), seguita da Liguria (33 euro) e Toscana (31 euro). Le più economiche sono Molise e Campania (21 euro).


Su base mensile, considerando i mesi di luglio e agosto, il costo medio è pari a 697 euro.

Per i mesi di giugno e settembre il costo scende di circa il 20%, attestandosi intorno ai 560 euro.

Se una famiglia decidesse di abbonarsi per tutta la stagione estiva (tre mesi da giugno ad agosto o da luglio a settembre) il costo medio salirebbe a 1.718 euro. In caso di abbonamenti mensili e stagionali il prezzo è naturalmente ridotto grazie a sconti e promozioni.

A questi costi vanno aggiunti eventuali extra, che farebbero lievitare il conto finale mediamente del 30%, portando rispettivamente l’abbonamento mensile a quota 847 euro e quello stagionale a 2.320 euro.

5 CONSIGLI PER RISPARMIARE IN SPIAGGIA

L’Adoc ha predisposto un breve vademecum di 5 consigli per provare a risparmiare anche in vacanza.

  1. ABBONAMENTO CONDIVISO

Se si vuole risparmiare la metà del costo di un abbonamento è possibile acquistarlo in condivisione con altre persone (amici, parenti, ecc…) e alternarsi nella fruizione della cabina, del lettino, della sdraio e dell’ombrellone.

  1. IN VACANZA FUORI STAGIONE

Andare negli stabilimenti a settembre permette di risparmiare sulla spesa sostenuta, in media si taglia il 20% rispetto ai costi estivi.

  1. PRANZO AL SACCO

Tra gelati, bibite, caffè e un pranzetto veloce si rischia di spendere oltre 30 euro solo per mangiare. Se invece ci si organizza con panini, frutta e acqua portati da casa si abbatte completamente la spesa per il mangiare.

  1. MATTINA O POMERIGGIO

Molti stabilimenti balneari offrono la possibilità di usufruire dei loro servizi anche solo per mezza giornata. In questo modo si può risparmiare sensibilmente sui costi, anche fino alla metà, e si gode comunque dei servizi offerti.

  1. LONTANI DAL MARE

In alcuni stabilimenti è possibile incontrare una grande differenza di prezzo (anche del 70%!) tra i servizi vicini alla battigia e quelli più vicini all’ingresso dello stabilimento, con questi ultimi a costare molto di meno. Se stare in riva al mare non è fondamentale, questa è una soluzione intelligente per godere appieno dei servizi dello stabilimento senza spendere una fortuna.

7 REGOLE PER ESSERE SOSTENIBILI IN SPIAGGIA

  1. NON INQUINARE, NON LASCIAMO RIFIUTI

Portiamo sempre delle buste o dei contenitori per portare via i rifiuti, ancora meglio sarebbe evitare di produrne.

  1. NON ALTERIAMO L’ECOSISTEMA

Non portiamo mai via con noi sabbia, conchiglie, sassi o fiori, sono elementi fondamentali per garantire e tutelare la biodiversità del luogo. Stesso discorso vale per gli animali: pesci, granchi, stelle marine e meduse non devono essere portati via dal loro habitat. Se sono presenti passerelle di legno per accedere o attraversare la spiaggia, usiamole per evitare di calpestare le dune e le piante. Le dune rappresentano una barriera naturale fondamentale per il mantenimento della spiaggia e degli ambienti retrostanti.

  1. ADDIO PLASTICA

In alcuni stabilimenti da quest’anno ne è vietato l’uso, ma evitiamo di usare prodotti di plastica anche dove sarebbe permesso. In particolare diciamo addio alla bottigliette d’acqua, usiamo piuttosto una borraccia in acciaio. Se vogliamo portare con noi qualcosa da mangiare assicuriamoci di utilizzare stoviglie realizzate che si biodegradano o che possono essere riutilizzate.

  1. PROTEGGIAMO LA NATURA

È importante segnalare abusi, maltrattamenti di piante e animali, abbandono di rifiuti e ogni altra situazione potenzialmente in grado di danneggiare la natura.

  1. RISPETTIAMO LE NORME

Dai divieti di navigazione e balneazione, dall’attenzione alle boe di segnalazione al rispetto della distanza di sicurezza dai bagnanti o al divieto d’accesso in alcune aree. In ogni luogo possono esserci norme e regole diverse, assicuriamoci di rispettarle.

  1. NON SPRECHIAMO RISORSE

Anche solo fare una doccia in meno permette di contenere lo spreco di risorse preziose come l’acqua.

  1. MOBILITÀ SOSTENIBILE

Consideriamo la possibilità di arrivare alla spiaggia semplicemente camminando, utilizzando mezzi sostenibili come le biciclette o contenendo l’inquinamento usando mezzi pubblici.

“La vacanza presso gli stabilimenti balneari continua ad essere un must per le famiglie italiane anche se i costi elevati, per quanto in linea con gli scorsi anni, costituiscono un freno all’accesso per la maggior parte dei consumatori- commenta Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc- proprio a causa delle ridotta disponibilità economica molti italiani vireranno sulle spiagge libere o proveranno quantomeno ad accedere alla battigia presso le strutture private. Ricordiamo che la normativa garantisce pienamente l’accesso libero e gratuito, ma ancora oggi i bagnanti lamentano difficoltà ad esercitare tale diritto. Inoltre c’è ancora una forte sproporzione tra spiagge private e libere, con le prime ad occupare, in base alla media nazionale, il 60% della costa disponibile contro il 40% di quelle libere. Anche per questo motivo chi vuole risparmiare incontra maggiori difficoltà nel trascorrere una giornata al mare. Crediamo sia opportuno, laddove possibile, riequilibrare tale proporzione. Andrebbe rivisto anche il canone d’affitto versato dai gestori allo Stato: nel 2016 gli oltre 50mila stabilimenti presenti in Italia hanno versato poco più di 100 milioni di euro, a fronte di un giro d’affari stimato da Nomisma in 15 miliardi di euro annui. Questa condizione di vantaggio deve tramutarsi, da una parte, in una stabilità dei prezzi dei servizi offerti ai clienti, dall’altra in maggiori investimenti nelle strutture e nel territorio. Gli stabilimenti, se bene amministrati, possono davvero diventare la chiave di volta per promuovere il turismo balneare e culturale, per tutelare l’ambiente costiero e rilanciare l’economia blu. Ma ogni investimento deve essere fatto mantenendo come principio di fondo lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare e l’abbandono di ogni prodotto di plastica anche prima del 2021, alla stregua di quanto proposto da Federdistribuzione. In questo senso apprezziamo il fatto che molti gestori stiano procedendo verso una ristrutturazione sostenibile del proprio stabilimento, adottando ad esempio politiche di contenimento dei rifiuti e di riciclo dell’acqua, utilizzando materiali sostenibili e biodegradabili in sostituzione della plastica ed energia solo da fonti rinnovabili, favorendo l’accesso e la fruizione del locale a tutti i consumatori, dai bambini agli anziani ai portatori di handicap. Sono scelte che soddisfano e che vengono premiate dai consumatori. Anche noi possiamo contribuire a rendere le nostre coste e il nostro mare più sostenibile e pulito, adottando alcuni semplici ma incisivi accorgimenti”.

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