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Anbi scrive la propria strategia verso nuova Pac e direttiva quadro acque

Gargano (Anbi): "Vogliamo avere ruolo nella prossima Pac"

Pubblicato:31-05-2019 13:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:21

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ROMA – La final press conference per la dimostrazione dei risultati delle attività relativa al progetto ‘Pac 2014/20: il contributo dell’irrigazione allo sviluppo delle aree rurali e delle imprese agricole e all’uso sostenibile delle risorse naturali’ è stata l’occasione per la presentazione del libro ‘Pac post 2020 e Direttiva Quadro Acque: Consorzi di Bonifica, Anbi e Irrigants d’Europe rilanciano la sfida sulle risorse idriche’, presentato a Roma, nella sede dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi).

“La vera novità della prossima Politica Agricola Comune, la cui programmazione slitterà presumibilmente al 2022, è che, all’interno di un quadro generale, sarà data più flessibilità ai singoli Stati, che dovranno redigere, attraverso il New Delivery Model, un piano strategico nazionale, nella cui stesura l’Anbi dovrà essere soggetto attivo” dice Fabrizio De Filippis, docente di economia all’Università Roma 3, che unitamente a Carlo Pilia, docente di scienze giuridiche all’Università di Cagliari e Piermichele Lasala, ricercatore al dipartimento di economia dell’Università di Foggia, hanno contribuito alla stesura del volume.


GLI OBIETTIVI DI IRRIGANTS D’EUROPE

Partecipazione, semplificazione, più completa valutazione dei costi idrici, multifunzionalità dell’irrigazione: sono questi gli obbiettivi dell’azione verso le Istituzioni Comunitarie, svolta da Irrigants d’Europe, associazione di cui Anbi è socio fondatore. “Le politiche europee sulle risorse idriche– spiega Massimo Gargano, direttore generale di Anbi- vengono assunte sulla base di sensibilità e conoscenze spesso parziali, senza considerare, ad esempio, le esternalità positive del servizio irriguo per l’ambiente. Inoltre, le scelte sul futuro delle risorse idriche non possono essere prese senza il coinvolgimento delle associazioni dei portatori di interesse, come i Consorzi di bonifica, espressione di sussidiarietà. Infine c’è bisogno di snellire le procedure burocratiche, utilizzando anche un linguaggio più facilmente comprensibile. L’obiettivo comune- conclude il dg di Anbi- deve essere educare ad un uso consapevole della risorsa idrica, senza penalizzare l’agricoltura mediterranea, ma valorizzando i servizi ecosistemici dell’irrigazione”. Questi temi saranno anche al centro dell’Annuale Assemblea Anbi che si terrà a Roma il 3 e 4 luglio prossimi.

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