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Visco: “Senza Europa paesi più poveri. Subito strategia per ridurre debito”

Per il numero uno di Bankitalia serve una riforma strutturale, non la modifica di una sola imposta". E sui migranti dice: "Senza di loro si indebolisce la capacità produttiva del Paese"

Pubblicato:31-05-2019 10:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:20

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ROMA – “Saremmo stati più poveri senza l’Europa, lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario”. Lo dice il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali in occasione della relazione annuale a Palazzo Koch. . “L’appartenenza all’Unione europea è fondamentale per tornare su un sentiero di sviluppo stabile: è il modo che abbiamo per rispondere alle sfide globali poste dall’integrazione dei mercati, dalla tecnologia, dai cambiamenti geopolitici, dai flussi migratori”, prosegue. Al completamento dell’Unione europea “dobbiamo partecipare con responsabilità, in modo costruttivo e senza pregiudizi, per contribuire a rafforzarne le istituzioni, per il benessere di tutti. Devono essere chiare le responsabilità da condividere, gli obiettivi da perseguire, gli strumenti da utilizzare, nella consapevolezza che, anche per chi risparmia, investe e produce, ‘le parole sono azioni’ e che ‘nell’oscurità le parole pesano il doppio'”, osserva citando prima Wittgenstein e poi Elias Canetti.

Visco conclude: “La lungimiranza dimostrata da chi ha eretto le fondamenta del progetto europeo deve tornare a guidare le azioni di oggi. È indispensabile per garantire un futuro di pace e di prosperità alle prossime generazioni”.

“SENZA MIGRANTI SI INDEBOLISCE CAPACITÀ PRODUTTIVA PAESE”

“L’immigrazione può dare un contributo alla capacità produttiva del Paese, ma vanno affrontate le difficoltà che incontriamo nell’attirare lavoratori a elevata qualificazione così come nell’integrazione e nella formazione di chi proviene da altri paesi”. Lo dice il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali.


“Se alziamo lo sguardo oltre l’orizzonte della congiuntura non possiamo ignorare il rischio, implicito nelle tendenze demografiche- spiega- di un netto indebolimento della capacità produttiva del Paese e la prospettiva di una forte pressione sulle finanze pubbliche. Da qui al 2030, senza il contributo dell’immigrazione, la popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni diminuirebbe di 3 milioni e mezzo, calerebbe di ulteriori 7 nei successivi quindici anni. Oggi, per ogni 100 persone in questa classe di età ce ne sono 38 con almeno 65 anni; tra venticinque anni ce ne sarebbero 76. Queste prospettive sono rese più preoccupanti dall’incapacità del Paese di attirare forze di lavoro qualificate dall’estero e dal rischio concreto di continuare anzi a perdere le nostre risorse più qualificate e dinamiche”, conclude Visco

“SUBITO STRATEGIA RIGOROSA E CREDIBILE PER RIDURRE DEBITO”

“L’elevato rapporto tra debito pubblico e pil rimane un vincolo stringente, per allentarlo non si può ritardare nel definire una strategia rigorosa e credibile per la sua riduzione nel medio termine”. Lo dice il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni finali.

La voce dell’Italia in Europa “sarà tanto più autorevole quanto più saprà procedere alla rimozione degli ostacoli strutturali al ritorno su un sentiero stabile di crescita e all’avvio di un percorso credibile di riduzione del peso del debito pubblico“.

Questa la ricetta di Bankitalia per il paese: “Una composizione del bilancio pubblico più orientata verso misure a sostegno del lavoro e dell’attività produttiva, una strategia rigorosa e credibile per la riduzione dell’incidenza del debito pubblico, un disegno di riforme strutturali di ampio respiro, volto a rimuovere gli ostacoli di natura burocratica e amministrativa alla concorrenza, agli investimenti in capitale fisico e in capitale umano possono contribuire a un ritorno a tassi di crescita più elevati e ristabilire la fiducia nel mercato dei titoli pubblici”. Infine, conclude Visco, “un’efficace azione di contrasto dell’evasione, nell’ambito di un’ampia riforma fiscale, potrà facilitare questo processo”.

“AUMENTI SPESA E RIDUZIONI ENTRATE SIANO SOSTENIBILI”

“Aumenti della spesa pubblica o riduzioni di entrate vanno però inseriti in un quadro che ne garantisca la sostenibilità finanziaria e ne precisi intenti, priorità e fonti di finanziamento”, dice Visco. Inoltre, prosegue, “la disattivazione delle clausole relative all’Iva” va subordinata “all’individuazione di misure compensative. Per tutte le opzioni percorribili vanno valutati in maniera accurata e trasparente i potenziali effetti sulla domanda, l’attività economica e la distribuzione dei redditi”.

“SERVE RIFORMA STRUTTURALE, NO MODIFICA DI UNA SOLA IMPOSTA”

“In prospettiva il Paese ha bisogno di un’ampia riforma fiscale“, dice ancora Visco. “Dai primi anni Settanta del secolo scorso sono state introdotte nuove forme di tassazione ed è stato progressivamente definito un complesso insieme di agevolazioni e di esenzioni, nell’assenza di un disegno organico e con indirizzi non sempre coerenti”, ricorda. “Rivedendo solo alcune agevolazioni o modificando la struttura di una singola imposta si proseguirebbe in questo processo di stratificazione”.

“Bisogna invece interromperlo- sottolinea- per disegnare una struttura stabile che dia certezze a chi produce e consuma, investe e risparmia, con un intervento volto a premiare il lavoro e favorire l’attività di impresa, tenendo conto delle interazioni tra tutti gli elementi del sistema fiscale: tra il livello della tassazione indiretta e quello degli aiuti per i redditi più bassi; tra le aliquote delle imposte dirette e le detrazioni e deduzioni che le accompagnano; tra il sostegno dei redditi e gli incentivi al lavoro; tra le varie eccezioni al regime generale di tassazione previsto per ciascuna base imponibile; tra tutte queste componenti e il contrasto all’evasione, da attuare sfruttando appieno le tecnologie disponibili”, conclude il governatore.

“FAVORIRE LAVORO IN TUTTI I MODI, SVILUPPO PIENO AL SUD”

“Va favorito in tutti i modi l’aumento dei tassi di partecipazione al mercato del lavoro, prolungando l’attività in linea con l’aumento dell’aspettativa di vita ed eliminando gli ostacoli al lavoro femminile; va recuperato pienamente allo sviluppo del Paese il Mezzogiorno, dove risiede un terzo della popolazione”, afferma Visco.

“RISCHIO PAESE SI RIFLETTE SU BANCHE, CRUCIALE ALLENTARE TENSIONI”

“L’andamento dell’economia e il ‘rischio paese’ si riflettono, a loro volta, sulle condizioni delle banche”, afferma ancora il governatore di Bankitalia. “La possibilità che rischi macroeconomici tornino a investire un settore finanziario ancora in ritardo nell’adeguare la propria struttura- continua- è un elemento di vulnerabilità di cui bisogna essere consapevoli. Sostenere la crescita e allentare le tensioni sui mercati finanziari resta cruciale anche per garantire la piena funzionalità” del sistema finanziario.

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