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Tratta, la denuncia delle ong: “Ai mondiali di Russia anche schiave nigeriane”

La preoccupazione dopo che Mosca ha eliminato l'obbligo di visto di ingresso nel paese per gli stranieri

Pubblicato:31-05-2018 16:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:57

prostituzione
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ROMA – Il traffico della prostituzione, che coinvolge migliaia di donne nigeriane nel mondo, raggiungerà anche la Coppa di calcio in Russia, dal momento che Mosca ha eliminato l’obbligo di visto di ingresso nel paese per gli stranieri. A denunciarlo, attivisti e difensori dei diritti umani di entrambi Paesi. Dal 14 giugno al 15 luglio prossimi, nel corso dei Mondiali, ai tifosi verrà infatti permesso di superare le frontiere esibendo semplicemente i biglietti di partecipazione alla manifestazione sportiva. Una semplificazione che costituirà “un vero e proprio regalo per i trafficanti“, ha detto Julia Siluyanova, membro di Alternativa, un’associazione anti-tratta russa. Un fenomeno peraltro non nuovo: anche durante la Confederations Cup dello scorso anno almeno 30 donne di nazionalità nigeriana sono state portate in Russia, come ha spiegato ancora Siluyanova.

Anche le ong nigeriane anti-tratta hanno denunciato il fenomeno, a partire dalle informazioni diffuse dall’intelligence locale, secondo cui varie organizzazioni criminali avrebbero già iniziato a muoversi per trovare le ragazze – spesso anche adolescenti – e trovare il modo di portarle all’estero, dove saranno poi costrette a prostituirsi. Il dramma delle “schiave del sesso” riguarda anche i Paesi europei: in Italia, secondo dati dell’Oim, l’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, il numero delle nigeriane arrivare illegalmente è aumentato in modo significativo dal 2014 al 2016, passando da 1.500 a 11.000. Di queste, almeno quattro su cinque sono sfruttate sessualmente.

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