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A Terracina è guerra tra Forza Italia e Fratelli d’Italia

Oggi volano querele, addirittura accompagnate da audio registrati di nascosto

Pubblicato:31-05-2016 16:28
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:48

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elezioni-comunaliROMA  – E’ guerra, senza esclusioni di colpi quella scoppiata a Terracina tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Oggi volano querele, addirittura accompagnate da audio registrati di nascosto e dove si sente la voce dell’ex sindaco Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia) lanciare gravi accuse all’indirizzo dell’avversario del centrodestra. Le ‘prove’ le ha portate in conferenza stampa il candidato sindaco di Forza Italia, Gianluca Corradini, e secondo lui riguardano appunto “un senatore della Repubblica, gli ex consiglieri comunali di Terracina, le cooperative agricole del territorio e anche la Provincia di Latina”.

(AUDIO nel notiziario DIRE in abbonamento)

I toni accesi e le offese tra avversari sono all’ordine del giorno in campagna elettorale, ma a Terracina, sottolinea l’ufficio stampa di Corradini “il candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, ha accusato i suoi avversari di voto di scambio chiamando in causa anche le cooperative agricole del territorio. In una riunione elettorale, dove un partecipante ha registrato il discorso del candidato sindaco, Procaccini ha fatto illazioni molto pesanti sulla composizione delle liste della coalizione di Corradini. Nella registrazione (ascolta l’audio) si sente: ‘abbiamo scoperto che nelle sette liste della coalizione messa su da Fazzone (ossia collegata a Corradini) c’erano candidati da zero voti, ma perché venivano candidati? Non riuscivamo a capire perché, poi ci siamo accorti che questi candidati erano funzionali al controllo del territorio… si va dall’azienda agricola e gli si dice se vuoi continuare a portare i tuoi prodotti al mercato (il Mof di Fondi) allora devi far uscire centocinquanta voti su questo nome… noi non sappiamo chi è, non fa niente non devi sapere chi è, io devo controllare che escono centocinquanta voti su questo nome, se ne escono centoquarantanove allora tu i prodotti al mercato non li porti più… poi vanno da un’altra azienda, con un altro nome, sempre da zero voti, messo lì apposta soltanto per controllare, e gli dicono se tu non porti 150 voti sul quest’altro nome allora faremo i conti dopo’”.


Nella conferenza stampa poi, come riporta il comunicato dell’ufficio stampa di Corradini “Procaccini ha anche insinuato che i 13 consiglieri che il 6 maggio del 2015 lo hanno sfiduciato sono stati pagati per far cadere l’amministrazione: ‘ho fatto il sindaco fino al 6 maggio del 2015, in una notte tra il 5 e il 6 qualcuno è andato a prendere con delle macchine scure dei consiglieri comunali presso le loro abitazioni nel corso della notte, li hanno portati dentro una stanza di albergo ai confini di Terracina verso San Felice, hanno fatto venire un notaio da Fondi, perché Fazzone neanche si fidava dei notai di Terracina, e hanno fatto sottoscrivere a dei consiglieri comunali evidentemente… come dire… ben retribuiti, non sappiamo bene come ma ben retribuiti, e hanno fatto così cadere l’amministrazione comunale di Terracina’”.

Per questo Gianluca Corradini ha già presentato la querela presso la Procura della Repubblica e dato mandato all’avvocato Massimiliano Cesare Fornari di rappresentarlo. “In campagna elettorale tutto è ammesso, ma è inaccettabile che un nostro avversario imposti la sua campagna elettorale sulla calunnia e sull’ingiuria dicendo durante i suoi incontri elettorali cose assolutamente prive di fondamento e screditando non solo me, il senatore Fazzone e i candidati delle mie liste, ma anche i consiglieri di Forza Italia, Fratelli d’Italia e PD che lo hanno sfiduciato e, cosa ancora più grave, le cooperative agricole del nostro territorio (che rappresentano il 23% dell’economia rurale del Lazio) e istituzioni come la Provincia”. “Noi- dice Corradini- abbiamo improntato la nostra campagna elettorale sulle cose da fare per Terracina e, se abbiamo parlato di Procaccini, lo abbiamo fatto solo commentando quanto ha fatto o non ha fatto durante la sua amministrazione e comunque sempre sul piano politico senza mai offendere lui o la sua famiglia”.

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