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No al traffico di avorio: bruciata mezza tonnellata di zanne di elefante al Circo Massimo FOTO e VIDEO

"Non voglio piú vedere avorio nelle case degli italiani": dice il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti

Pubblicato:31-03-2016 17:34
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:29

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ROMA – “Stiamo lavorando ad un provvedimento che proibisca il commercio, anche legale, di avorio. Non voglio piú vedere avorio nelle case degli italiani”: lo dice il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, contro il traffico legale e illegale di avorio nel mondo, in occasione della distruzione di mezza tonnellata di zanne d’elefante questo pomeriggio al Circo Massimo a Roma.

Ogni quarto d’ora nel mondo viene ucciso un elefante, tra poco non ci saranno piú. Dobbiamo salvare le diversitá e oggi lo facciamo con un gesto simbolico- dice Galletti- applicheremo la direttiva europea contro il traffico illegale, visto che l’Europa assorbe un terzo del traffico mondiale. Ma stiamo lavorando anche al traffico legale”.


“Vogliamo accendere i riflettori sui numeri spaventosi e sulle pratiche barbare che caratterizzano il traffico illecito di avorio nel mondo, l’azione dell’Italia e dell’Europa, comune, sarà quanto mai determinata. Il valore di questa iniziativa- spiega Galletti- è innanzitutto nel suo messaggio culturale: vogliamo accendere i riflettori sui numeri spaventosi e sulle pratiche barbare che caratterizzano il traffico illecito di avorio nel mondo”. Si parla di 35mila elefanti massacranti ogni anno in Africa e molte persone uccise o gravemente ferite per difendere gli animali. “Di fronte a un fenomeno di questa portata che mette a rischio la specie degli elefanti e foraggia le reti criminali- termina il ministro- l’azione dell’Europa e dell’Italia sarà quanto mai determinata”.

Circa 35mila elefanti uccisi ogni anno in Africa. Il fenomeno del bracconaggio d’avorio ha raggiunto cifre record che finanziano la criminalità organizzata, milizie e gruppi terroristici con un enorme costo umano, ma che a questo punto mettono a rischio anche la sopravvivenza stessa dell’elefante africano. Un modo per ribadire il ‘no’ ad una pratica illegale dal 1989, ma ancora tristemente diffusa. All’inizio del XIX secolo in Africa vivevano circa venticinque milioni di elefanti, cento anni dopo ne erano rimasti già solo cinque milioni. Oggi si stima che, in tutto il continente africano, rimangono circa 350.000 elefanti. Con circa 35.000 elefanti uccisi ogni anno, la loro fine è vicina. Molti paesi hanno simbolicamente distrutto l’avorio confiscato nel corso degli ultimi anni, nella speranza di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi di tutto il mondo. I paesi che hanno pubblicamente distrutto i propri stock di avorio sono Usa, Cina, Francia, Belgio, Filippine, Kenya, Gabon, Etiopia e ultimamente Sri Lanka e Malai.

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