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Report della Commissione Esteri del 31 gennaio

Di seguito un estratto degli interventi

Pubblicato:31-01-2023 09:39
Ultimo aggiornamento:06-03-2023 09:40

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SAN MARINO – Al termine dei lavori odierni della Commissione, viene approvato con 10 voti a favore e 4 astenuti il Pdl “Diritto dell’Informazione e dei Media”. Sono indicati relatore di maggioranza il commissario Lorenzo Bugli, Pdcs, e relatore di minoranza il commissario Giuseppe Maria Morganti di Libera+++

In mattinata riparte l’esame del progetto di legge “Diritto dell’Informazione e dei Media” presentato dal Segretario di Stato con delega all’Informazione, Teodoro Lonfernini, dall’Articolo 32 “Tessera dei giornalisti- Press Card”, in cui sono respinti due emendamenti di Rf.

All’articolo 33 “Formazione professionale degli operatori dell’informazione”, viene presentato e accolto (all’unanimità) un emendamento di Libera che aggiunge e indica la scadenza annuale per l’organizzazione di corsi formazione permanente.


All’Articolo 37 “Divieto di posizioni dominanti”, viene concordato un emendamento tra governo e gruppi per esplicitare che il divieto di posizioni dominanti nell’editoria riguarda esclusivamente il settore privato.

Si passa al Capo II della norma, dedicata a “Radio, Televisione e audiovisivo”, in particolare alla prima parte, su “Finalità e ambito di applicazione. Definizioni, soggetti e prodotti”. Libera presenta un emendamento totalmente abrogativo di tutti gli articoli del Capo II, dal 39 a 62. “Tutta questa parte della legge di fatto è un’altra legge- motiva Giuseppe Maria Morganti, Libera- infatti nei primi articoli vi sono spiegazioni su definizioni e ambiti di applicazione”. Per il commissario la normativa in sé è ben fatta ma così presentata “diventa un problema di interpretazione e confusione legislativa- prosegue- Proporremmo piuttosto che il Capo II diventi un’altra legge, più specifica che riguarda il servizio audiovisione, audiovisivo e le piattaforme. I due progetti non centrano nulla l’uno con l’altro”. “Cerco di offrire ogni rassicurazione a chi chiede perché mixare due normative in un unico testo- replica il Segretario Lonfernini- Perché stiamo disciplinando in modo completo il settore di informazione, editoria e giornalismo, in un Paese per cui l’attività pubblica della Tv di Stato è colei che rappresenta per eccellenza l’informazione, l’editoria, il giornalismo e il veicolo promozionale dell’intero Paese, per cui ha senso disciplinarla in questa norma”. Il Segretario spiega poi che nell’ultimo incontro avuto, giovedì scorso, con una delegazioni di dipendenti-giornalisti di San Marino Rtv, sono stati chiariti molti dubbi: “Ho potuto convenire che alcune delle loro preoccupazioni saranno oggetto di piccoli emendamenti, ma anche che hanno difettato le loro comunicazioni sulla conoscenza del testo, da parte di chi aveva partecipato in incontri precedenti”. Ai rappresentanti di San Marino Rtv sono quindi stati fatti vedere sia il testo sia “tutti gli emendamenti, in particolare sull’articolo 53- conclude- per cui non ravvedo alcuna necessità della richiesta di abrogazione articoli del Capo II della legge, i cui articoli anzi sono assolutamente complementari”.

L’emendamento abrogativo del Capo II di Libera viene quindi respinto.

Prima di procedere all’approvazione dell’articolo 39 “Finalità”, su sollecitazione del commissario Nicola Renzi, Rf, viene modificata la dicitura “con copertura statale nella Repubblica di San Marino”, con ‘copertura di servizio pubblico nella Repubblica di San Marino’.

Lo stesso Renzi, riprendendo le osservazioni fatte dal commissario Morganti di Libera, ribadisce che con l’introduzione del Capo II “vengono combinate due materie che stano insieme solo perché si è voluto metterle insieme- sottolinea- un conto sono l’informazione e l’editoria, un contro i supporti e le modalità di diffusione, temi vicini, ma anche io avrei preferito che la legge si fermasse al comma precedente e che questo poi fosse oggetto di una regolamentazione differente. Non cadrà il mondo, ma abbiamo avuto tante sollecitazione in questo senso”. Il Segretario Lonfernini ribadisce le motivazioni della scelta sul testo: “Nel momento in cui ci siamo trovati a fare un progetto nuovo, a tutto tondo, del settore nel Paese, non abbiamo escluso nel percorso legislativo tutto ciò che attiene al servizio pubblico dell’informazione”. Quindi, “ritengo doveroso disciplinare con norme di principio generale la nostra emittente di Stato- sottolinea- e gli abbiamo dedicato per importanza un intero capo della legge”.

L’esame del testo prosegue velocemente, con l’accoglimento degli emendamenti presentati dal governo e degli articoli e senza osservazioni da parte dei commissari. Si arriva alla Sezione II della norma dedicata in particolare al “Servizio Pubblico Radiotelevisivo” con l’approvazione dell’ Art. 52. “Servizio pubblico radiotelevisivo”.
All’Articolo 53 “Disciplina della concessione del servizio pubblico radio fonico e televisivo”, relativa alla concessione rilasciata da Eras, viene presentata una modifica consistente da parte del governo per semplificare il testo. Ovvero, come spiega lo stesso Segretario Lonfernini, sono proposti una serie di emendamenti che“vanno a selezionare e ridurre il testo, per evitare di creare maggiore confusione su questioni statutarie o sulla disciplina della concessione del servizio pubblico radiotelevisivo”. Sull’introduzione dell’ultimo comma, che dà mandato al governo di intervenire con decreto, Giuseppe Maria Morganti, Libera, esprime perplessità: “Benissimo le cancellazioni previste per larga parte dell’articolo, proposte dal governo, ma guardiamo all’ultima parte che dà potere al congresso di Stato di adottare modifiche per decreto, ai comma 1 e 8, ci sembra di finire dalla padella alla brace”. Il Segretario Lonfernini rassicura: “Rifuggo la polemica sull’uso del decreto- manda a dire- Non ci ravvedo nessun pericolo o preoccupazione nel mantenere questa finestra sul decreto”. L’articolo emendato viene approvato.

All’Articolo 54, “Obblighi del concessionario del servizio pubblico radiofonico e televisivo”, su segnalazione dei commissari di Libera ed Rf, viene presentato dal Segretario un emendamento parzialmente abrogativo del testo alla lettera m).

Nicola Renzi, Rf, fa presente che avrebbe preferito che tale articolo e quello successivo non fossero inseriti: “Sono articoli predittivi, danno indicazioni specifiche e puntuali, che probabilmente sono contenuti in altri testi- come statuti, regolamenti, accordi di collaborazione- ma quando vengono trasportati in una legge, con questo grado di approfondimento, dobbiamo tenere conto che le cose possono mutare. Siamo certi che quanto prescritto qui poi potrà avere validità erga omnes che continui nel tempo?”. E ancora,“poi c’è il grande tema- aggiunge Renzi- della libertà di indirizzo editoriale in capo alla nostra Tv di Stato”. Il Sds Lonfernini chiarisce: “Qui stiamo indicando solo linee guida generali sulla conduzione di servizio pubblico- sottolinea- non entriamo nel merito delle questioni editoriali”. Quindi Marica Montemaggi, Libera, entra nel dettaglio dell’articolo, puntando il dito sulle indicazioni alla lettera m) ‘assicurare sempre l’uso appropriato della lingua italiana e la correttezza dei comportamenti, evitando scene od espressioni volgari o contrarie al buon costume assicurare’. “Non rischiamo di cadere nelle vecchie consuetudini della censura?”, manda a dire. Il Sds Lonfernini propone quindi di venire incontro alle osservazioni e presenta un emendamento con abrogazione dell’intero punto m). L’emendamento, e poi l’articolo modificato, sono approvati.

I lavori non sono interrotti con la pausa pranzo, viene prevista solo una breve sospensione per consentire la chiusura anticipata della seduta, in previsione di un impegno istituzionale dell’Aula alle ore 18.

Sull’Art. 55 , “Offerta televisiva e radiofonica del concessionario del servizio pubblico radiofonico e televisivo”, sono presentati emendamenti modificativi del governo, per eliminare le percentuali relative alle trasmissioni del palinsesto.

Con l’articolo 59 “Disposizioni applicabili a tutti i servizi di media audiovisivi e radiofonici”, si passa alla Sezione terza della norma sulle “Disposizioni comuni al settore radiotelevisivo”.

All’Art. 61,“Comunicati pubblici”, il Sds Lonfernini rileva una svista nel testo e propone di aggiungere il congresso di Stato alle istituzioni già indicate nell’articolo che possano richiedere la trasmissione di comunicati “per gravi ed eccezionali esigenze di pubblica utilità”. Su indicazione del commissario Denise Bronzetti, Mis, viene eliminato l’aggettivo ‘brevi’ alla parola comunicati.

Al Capo III “Rete e tecnologie digitali”, all’articolo 63, il Segretario di Stato ritira parzialmente un emendamento modificativo, a seguito delle osservazioni critiche avanzate dal consigliere Nicola Renzi, Rf. In estrema sintesi, con la nuova proposta si disponeva un limite all’esercizio dei poteri di vigilanza da parte dell’Autorità sui blog e social network. Il commissario Renzi fa notare che la proposta è in antitesi all’emendamento- sottoscritto e votato all’unanimità da tutti i gruppi nei giorni scorsi- volto ad assoggettare all’Autorità garante anche pubblicazioni su blog che danno notizie ricorsive sulla Repubblica di San Marino. “L’ho presentato per una corretta applicazione- motiva il Sds Lonfernini- non c’è nulla di malizioso, se volete rigettarlo fatelo, anzi sono disponibile a ritirarlo”.

Uno degli ultimi emendamenti proposti dal governo riguarda le Norme finali, “articolo 75 bis” che introduce la possibilità di modificare alcuni articoli del Pdl attraverso decreto, una volta verificato il funzionamento del sistema dell’Informazione alla luce della nuova disciplina e dell’andamento del mercato. Esprime disappunto il commissario Nicola Renzi, Rf: “Un terzo degli articoli della legge sono modificabili per decreto- fa notare- Per paradosso, dopo un mese, il Segretario può emanare 25 decreti delegati e modificare nella sostanza la legge. Sono convinto che sia scritto in buona fede, ma allora non ha più senso fare le leggi”. Il Sds Lonfernini, nel motivare l’intervento, fa notare come il settore sia in continua evoluzione e che le deleghe siano spiegate dalla possibilità di intervenire tempestivamente. Ad ogni modo, ritira l’emendamento per proporne uno ex noto articolo 75 bis in cui si riducono gli articoli in cui mantenere la delega per intervenire con decreto delegato. “Ho mantenuto la delega aperta- chiarisce il Segretario- solo per quegli aspetti nell’articolato che possono riguardare il digitale, l’uso di piattaforme e degli algoritmi o parte dell’articolo 53”.

Alla fine dell’esame dell’articolato, nelle dichiarazioni di voto, Rf e Libera anticipano la loro astensione sul progetto di legge che infine viene approvato con 10 voti a favore e 4 astenuti.

Per assenza del Segretario di Stato agli Affari Esteri, viene aggiornato il voto dell’Odg presentato in comma comunicazioni sulle vicende in Iran alla prossima sessione.

I lavori della commissione sono conclusi con due giorni di anticipo.

Di seguito una sintesi delle dichiarazioni di voto al Pdl “Diritto dell’Informazione e dei Media”

+++Dichiarazioni di voto+++

Andrea Zafferani, Rf : Abbiamo apprezzato la discussione che c’è stata su questo testo di legge e sui singoli articoli in cui, in alcuni casi, abbiamo avuto dei miglioramenti significativi. Abbiamo mantenuto riserve su alcuni altri punti. Su tutta la parte relativa a San Marino Rtv, come abbiamo già detto, ritenevamo impropria la collocazione di quella parte nel testo. Pensiamo comunque il lavoro di questi giorni lo abbia migliorato, per questo motivo noi ci asterremo e auspichiamo possa avere un iter conseguente ed essere poi approvato.

Giuseppe Maria Morganti, Libera: Avevamo già detto di essere soddisfatti della prima parte di questa legge, la seconda parte l’abbiamo seguita un po’ meno, è molto tecnica e meno inerente allo spirito generale del Pdl. Dagli interventi del 2014 e del 2021 i miglioramenti nella regolazione dei processi informativi del territorio ci sono stati e ci auguriamo il progetto possa stimolare ulteriori investimenti anche privati del settore e una più forte professionalità. Con un nostro voto di astensione sosteniamo il percorso deliberativo.

Alice Mina, Pdcs: Per esprimere sostegno e voto favorevole del gruppo Pdcs a questo progetto di legge. E’ un Pdl molto articolato, ci sono tanti passaggi che hanno meritato attenzione e approfondimento. Ci tengo a sottolineare il clima positivo con cui abbiamo lavorato.

Carlotta Andruccioli, Dml: E’ sicuramente un pdl su un tema la cui rilevanza è chiara a tutti, di conseguenza anche l’importanza e la delicatezza nel regolare il settore lo sono. C’è stato un lavoro di confronto e mediazione in Commissione positivo e si è arrivati a un testo equilibrato che sosterrò convintamente.

Daniela Giannoni, Rete: Con soddisfazione l’Aula, su determinate parti della legge, si è mossa insieme. E insieme tutta l’Aula ha inserito principi importanti e insieme abbiamo provato a normare quella parte di informazione, quella on-line, più nuova e facilmente aggirabile, proprio perché lo scopo è sicuramente avere libertà di parola e di , ma anche informazioni più veritiere e professionali. Comprendo l’astensione politica dell’opposizione, credo tutta l’Aula insieme sia andata a regolamentare un gap che avevamo e che almeno in linea di prnicipio abbiamo tentato di completare.

Denise Bronzetti, Gruppo misto: Una legge necessaria e che ha coniugato in maniera non semplice il diritto e dovere all’informazione, cercando di allinearsi alle regole che vigono anche a livello internazionale, visto che c’è in atto un percorso di associazione europea. Una legge che doveva completare il quadro normativo pre-esistente e rimodellarlo alla luce di quello che cambia ed evolve, presentando attenzione alla sfera dei diritti. Non posso che esprimere un voto favorevole.

Gerardo Giovagnoli, Npr: Mi unisco alla voci in positivo sul voto della legge, sia sul favore ad un intervento che riguarda un settore rispetto cui bisogna stare al passo con i tempi, come il settore dell’informazione. Normare la disciplina non è affatto semplice. Il fatto che le opposizioni si astengano è frutto di un lavoro egregio fatto insieme in Commissione.

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