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Milano, la Casa della Memoria al Comune: “Servono più personale e raccordo istituzionale”

La Casa della Memoria è diventata uno spazio pubblico aperto alla città, ma non mancano le criticità

Pubblicato:31-01-2022 18:36
Ultimo aggiornamento:31-01-2022 18:36

casa della memoria milano
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MILANO – Con le sue facciate parlanti che omaggiano la Resistenza antifascista raccontando pagine di storia della città di Milano, Casa della Memoria sorge nei giardini di via De Castillia e, all’ombra del bosco verticale, testimonia non solo il passato di una Milano Medaglia d’Oro della Resistenza ma anche il futuro della Memoria grazie ai suoi inestimabili archivi.

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Tra il vecchio quartiere di Isola e il nuovo di Porta Volta, alimentato dal lavoro di associazioni come Anpi, Aned, Aiviter, Piazza Fontana e Istituto Parri, per l’amministrazione di Giuliano Pisapia che la inaugurò nel 70esimo anniversario della Liberazione, la Casa doveva diventare uno spazio pubblico aperto alla città. E lo è diventato: Maria Fratelli, la direttrice che lo manda avanti insieme al comitato di gestione (formato da rappresentanti delle associazioni ospitate, dal presidente del Municipio 9 e presieduto da un delegato del sindaco, attualmente il docente Alberto Martinelli), lungamente ha intrattenuto la commissione Cultura di Palazzo Marino che questa mattina, insieme all’assessore competente Tommaso Sacchi, ha effettuato un sopralluogo nella struttura.


La speciale riunione è stata però anche l’occasione per presentare le “criticità della casa”. La direttrice le elenca: mancanza di personale, mancanza di comunicazione e necessità di stringere più intense relazioni con la macchina comunale. “Siamo un luogo piccolo- è la richiesta di aiuto di Fratelli- facciamo fatica con le nostre risorse a diventare qualcosa di ampio“, in altre parole quello spazio aperto, quel presidio sul territorio, che sta nel progetto originario.

Importantissimo unire cultura e Memoria– ha detto infatti Sacchi a margine della riunione- questa è stata una giusta intuizione del presidente di commissione (Luca Costamagna, ndr) a cui ho aderito subito. È il mio primo sopralluogo con la commissione Cultura ed è simbolico e importante che si parta da qui. Ci impegneremo- garantisce il giovane assessore milanese che ha iniziato come amministratore a Firenze- per potenziarlo e per portarvi un pubblico di giovani”. Giusta intuizione, commenta l’assessore. Miglioriamo la fruibilità del museo e del suo spazio esterno, indirizza il presidente Costamagna. E Fratelli sottoscrive.

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