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Scuola, l’effetto boomerang delle quarantene: salta il vaccino per molti bambini

I genitori che hanno già prenotato la dose per i figli spesso non riescono a rispettare l'appuntamento perché i bambini sono in quarantena. E molti decidono di rinunciare

Pubblicato:31-01-2022 15:40
Ultimo aggiornamento:31-01-2022 17:05

Avventura di crescere
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ROMA – “Mio figlio ha 7 anni e frequenta la seconda elementare, la sua classe è in sorveglianza perché un compagno è risultato positivo. Lui avrebbe la seconda dose di vaccino il 4 febbraio ma la sorveglianza finisce il 5, come devo comportarmi?”. “Mia figlia (5 anni e mezzo, scuola dell’infanzia) da oggi è in quarantena perché la maestra è risultata positiva, avrebbe avuto la seconda dose di vaccino proprio questo pomeriggio, che devo fare?”. “Ho due figli, una di 8 anni in quarantena per contatto con positivi a scuola e l’altro di 5 che non è in quarantena ma che non posso isolare dalla sorella perché viviamo in una casa piccola. Il bimbo dovrebbe fare il vaccino, ma in questa situazione come devo muovermi? Può farlo o devo spostare l’appuntamento?”. E poi il dubbio amletico: “Mia figlia è appena uscita da una quarantena scolastica, ha appuntamento per il vaccino tra una settimana. Che faccio, nel frattempo non la mando a scuola? Ho paura che possa venir fuori un altro caso e scatti una nuova quarantena”. Da quando è ricominciata la scuola, dopo le vacanze di Natale, è questo il tenore delle domande che quotidianamente genitori confusi, spaesati e spaventati rivolgono agli esperti. Si cerca conforto e confronto sui social, al telefono col pediatra, negli studi medici.

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Secondo l’ultimo report di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (aggiornato al 26 gennaio) la fascia di età che registra il più alto tasso di incidenza settimanale per 100mila abitanti è proprio quella tra 0 e 9 anni, con un’incidenza pari a 3.110 per 100mila abitanti. La campagna vaccinale per i bambini tra 5 e 11 anni è partita lo scorso 16 dicembre e attualmente (dati del 23 gennaio) i piccoli che hanno ricevuto almeno una dose sono il 28,34%, mentre sono solo il 7,37% quelli che hanno già completato il ciclo vaccinale. Restano scoperti circa 2,6 milioni di bambini. Le istituzioni spingono su un’accelerazione della campagna ma di fatto le famiglie vivono un’impasse: vaccini prenotati e impossibilità di farli a causa di continue quarantene.


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Alla materna l’isolamento scatta con un solo caso, alle elementari ne servono due, con uno c’è la sorveglianza T0-T5. Di fatto il risultato non cambia: se il bambino è in una di queste due situazioni non può vaccinarsi. Ed ecco allora che dopo aver lungamente meditato sulla decisione da prendere c’è anche chi decide di rinunciare. “Avevo prenotato il vaccino per mio figlio di 6 anni e mezzo, ora la classe è andata in quarantena e devo spostare la prenotazione, ma a questo punto ho deciso di aspettare ulteriormente, ho paura che una volta fatta la prima dose poi magari scatti una nuova quarantena e non riesca a fare la seconda“, racconta Agnese, una giovane mamma, alla Dire.

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C’è da ricordare che per il vaccino Pfizer (l’unico approvato per i bambini 5-11), la seconda dose viene somministrata a distanza di almeno 21 giorni dalla prima, ma è possibile prolungarla non oltre 42 giorni. Anche nel caso in cui il vaccino debba essere spostato dunque un tempo di tolleranza c’è. Tra incertezze, regole stringenti e dubbi, i genitori dei piccoli, molti dei già partivano con delle perplessità nei confronti del vaccino, decidono di fare un passo indietro.

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Potrebbe aiutare a sbloccare l’ingorgo delle vaccinazioni la revisione delle regole su contagi e quarantene che dovrebbe arrivare in settimana. In particolare ad alleggerire il protocollo scolastico dovrebbe essere l’eliminazione del sistema T0-T5 che potrebbe essere sostituito da un solo test probabilmente al terzo giorno e il dimezzamento dei giorni di didattica a distanza da 10 a 5.

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L’idea alla base del Governo poi è quella di allineare i vari gradi scolastici, applicando le regole che attualmente si usano nelle scuole medie e superiori anche alle elementari, senza invece variazioni per le scuole dell’infanzia dove i bambini non sono vaccinati e non portano le mascherine. In particolare, i bambini delle elementari vaccinati o guariti potrebbero non dover andare in quarantena ma in autosorveglianza (come avviene per le medie e superiori) e in dad al terzo contagio in classe. Una decisione che potrebbe tornare a dare una spinta concreta alla campagna vaccinale.

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