NEWS:

Po in secca come a Ferragosto e laghi del nord molto ‘bassi’

Coldiretti: "Intanto il caldo accelera le colture, torna l'allarme siccità"

Pubblicato:31-01-2022 13:52
Ultimo aggiornamento:31-01-2022 13:53
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Il fiume Po è in secca come d’estate ma problemi emergono anche anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 22% del Maggiore. E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti che evidenzia un livello idrometrico del Po al Ponte della Becca è sceso a -3 metri, più basso che a Ferragosto e “rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua al nord”. Sono gli effetti, sottolinea la Coldiretti, “dell’assenza di precipitazioni invernali significative al nord dove in molte zone non piove da due mesi ed è scattato addirittura l’allarme incendi favorito dal vento forte, dalla Lombardia al Piemonte che ha dichiarato lo stato di massima pericolosità su tutto il territorio. A preoccupare è anche lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell`arco alpino ed appenninico ed il cui valore, soprattutto nella parte lombarda e piemontese, registra un -58%”.

Questa situazione “mette a rischio le coltivazioni che- sottolinea la Coldiretti- avranno bisogno di acqua per crescere al risveglio vegetativo favorito da un inverno mite. Nelle campagne infatti le mimose sono fiorite in grande anticipo da nord a sud del Paese sul tradizionale appuntamento della Festa della donna dell’8 marzo ma il caldo ha provocato il risveglio anticipato della natura con i mandorli che sono già fioriti in Sicilia e le coltivazioni più vulnerabili ai danni provocati dall’annunciato ritorno del maltempo con repentine ondate di gelo notturno”.

La siccità diventata “la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con un danni stimati in media in un miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti”, dice Coldiretti aggiungendo: “I cambiamenti climatici hanno modificato soprattutto la distribuzione sia stagionale che geografica delle precipitazioni anche se l’Italia resta un Paese piovoso con circa 300 miliardi di metri cubi d’acqua che cadono annualmente dei quali purtroppo appena l’11% viene trattenuto”.


Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile nel Pnrr, “un intervento strutturale reso necessario dai cambiamenti climatici caratterizzati dall’alternarsi di precipitazioni violente a lunghi periodi di assenza di acqua, lungo tutto il territorio nazionale”. L’idea di Coldiretti consiste nella realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti, in modo da instradare velocemente il progetto e ottimizzare i risultati finali. Cioè, ‘costruire’, ma “senza uso di cemento per ridurre l’impatto l’ambientale”, dei laghetti “in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it