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Ue, sul tavolo piano di controllo immigrazione da Libia

ROMA - Gli “sherpa” europei sono

Pubblicato:31-01-2017 10:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:51

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ROMA – Gli “sherpa” europei sono al lavoro per definire il documento conclusivo che dovrebbe essere approvato al summit della Valletta di venerdì 3 febbraio sul tema delle migrazioni. L’Ue sta valutando soluzioni relative ai barconi in partenza dalla Libia, all’accoglienza dei profughi, a eventuali modalità di respingimento e rimpatrio. Soluzioni complicate dalla instabilità politica della Libia, Paese dal quale partono i migranti in mano agli scafisti e alla tratta, dalla situazione dei Paesi confinanti con la Libia (povertà diffusa, guerre e violenze, Governi traballanti), dalle divisioni tra gli stessi Stati Ue.

Occorre salvaguardare i diritti umani e al contempo assicurare le frontiere e le coste europee. La bozza sulla quale lavoravano ieri i diplomatici affermava: “L’urgenza della situazione necessita di ulteriori misure operative”, che richiedono di agire “rapidamente e in modo determinato”. L’Italia è il Paese più direttamente interessato al controllo dei flussi migratori. Prende forma nel frattempo l’ipotesi di rafforzare la guardia costiera libica – affidata al Governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj, che il 2 febbraio sarà in visita a Bruxelles – che potrebbe però agire con “respingimenti” in mare, di fatto contrari al diritto internazionale e alla necessità di interventi umanitari per chi si affida al Mediterraneo per fuggire dall’Africa.


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