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BOLOGNA – “Peppino ha fatto di tutto per salvare Gianluca Di Gioia che stava facendo snorkeling. Quella zona è balneabile”. A raccontare i drammatici minuti di ieri mattina è la moglie di Giuseppe (Peppino) Fappani, l’uomo di 69 anni che ieri mattina a Marsa Alam è stato ferito dallo squalo che ha ucciso Gianluca Di Gioia, il 48enne romano preso di mira mentre faceva snorkeling davanti al resort Sataya. La moglie di Giuseppe Fappani era anche lei a Marsa Alam e ha visto tutta la scena dal pontile dell’hotel: “Io ero sul pontile, ho visto Peppino nuotare verso Gianluca per spaventare il pescecane ma poi anche Peppino è stato morso alle braccia e alle gambe”. L’intervista alla moglie di Fappani è riportata oggi sulle pagine del Corriere della Sera, che ieri ha parlato con la cugina della donna. Queste parole, però, sono poi state smentite dalla figlia di Fappani, che in un’intervista radiofonica ha spiegato che non è vero che suo padre avesse visto lo squalo: credeva che Gianluca avesse avuto un malore e per questo si è messo a nuotare nella sua direzione.
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Fappani e Di Gioia si conoscevano solo di vista per essersi incrociati nel resort Sataya in cui entrambi alloggiavano. Nell’articolo del Corriere sono riportate anche alcune testimonianze che sono state raccolte da Alpitour circa i drammatici momenti dell’aggressione dello squalo di ieri mattina: la prima ad accorgersi dell’attacco dello squalo è stata la moglie di Gianluca, Laurence. La donna, dalla riva, lo ha visto in pericolo e ha cominciato a gridare aiuto. Peppino si è tuffato dal pontile e dalla spiaggia è partito un gommone per cercare di soccorrere i due uomini. Ma purtroppo le ferite di Di Gioia, una volta raggiunto, erano troppo gravi. Fappani fortunatamente ha riportato solo “ferite superficiali”, ha fatto sapere ancora Alpitour. Forse già oggi dovrebbe essere dimesso dall’ospedale di Port Ghalib, dove invece il 48enne è arrivato cadavere.
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