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Studenti dell’anno, attori e street artist: in Gran Bretagna il 2022 dei rifugiati va oltre le barriere

Care4Calais raccoglie storie di successo ed evoluzione in un anno segnato dall'aumento del controllo delle frontiere e da piani per trasferimenti forzati

Pubblicato:30-12-2022 17:59
Ultimo aggiornamento:30-12-2022 17:59
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Rifugiati_Gran Bretagna
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ROMA – Uno spettacolo teatrale interpretato da attori rifugiati che fa il tutto esaurito in un noto teatro di Londra, un artista di strada che lascia il Sudan colpito dalla violenza dei gruppi paramilitari e si realizza nel Regno Unito, un giardino di un paesino del sud dell’Inghilterra che risorge grazie al lavoro e alla cura di alcuni profughi. Percorsi di evoluzione e “ispirazione” che quest’anno hanno avuto per protagonisti rifugiati che vivono in Gran Bretagna e che la ong Care4Calais ha raccolto in una scheda.

L’organizzazione, composta da volontari e attiva nel Regno Unito ma anche in Francia e Belgio, ha premesso che i 12 mesi che stanno per volgere al termine sono stati “duri per chiunque abbia a cuore i diritti dei rifugiati”.

GLI ACCORDI CON RUANDA E FRANCIA

Quest’anno il governo britannico ha siglato con il Ruanda un accordo per il trasferimento forzato di rifugiati giunti via mare in modo non legale, fortemente criticato dalle ong e al momento ancora non implementato per via di una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu). Londra ha inoltre intensificato gli sforzi e aumentato i fondi per controllare il canale della Manica e sempre in quest’ottica ha stretto un accordo con la Francia per poter meglio monitorare il braccio di mare che separa i due Paesi, che mai come quest’anno è stato attraversato da migranti intenzionati a raggiungere le coste britanniche: nel 2022 sono state infatti 45mila le persone sbarcate nel Regno Unito dall’Europa continentale a bordo di piccole imbarcazioni, con un aumento del 60 per cento rispetto al 2021.


Gli attivisti di Care4Calais, che prende il suo nome proprio dalla località francese sulla Manica punto di passaggio per tanti migranti, hanno evidenziato però che “ci sono tante storie di successo e fonti di ispirazione” che si sono verificate quest’anno.

L’INCREDIBILE STORIA DI OMAR

A esempio c’è la vicenda di Omar Nomoko, “eletto studente dell’anno dal Perth College della University of the Highlands and Islands, incontrato per la prima volta a Calais due anni fa, quando non sapeva nè leggere nè scrivere o usare un computer”. Il teatro The Place di Londra, nella centrale Camden, ha fatto registrare il tutto esaurito con uno spettacolo realizzato dal coreografo marchigiano Luca Silvestrini, “There and Here”, incentrato sul tema dei rifugiati e interpretato da attori professionisti e non provenienti dalla comunità di rifugiati della capitale.

Il cammino di Aziz, fuggito dal Sudan anche dopo l’uccisione del fratello da parte della milizia paramilitare degli Janjaweed e passato per i campi della Libia, è un’altra delle vicende al centro del racconto di Care4Calais. Il giovane sudanese adesso è uno street artista che, riporta l’organizzazione, “sta rallegrando la Gran Bretagna”

IL GIARDINO DI FOLKESTONE

Non da ultimo c’è anche la storia dei giardini a Folkestone, un comune del Kent dove si trova un ex caserma riconvertita in una controversa struttura di accoglienza per i rifugiati. Gli ospiti del centro, insieme a volontari di Care4Calais, hanno dato nuova vita a uno spazio verde nei pressi della struttura, anche grazie alle mani esperte di un giardiniere eritreo

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