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VIDEO | Nel 2021 dalla mensa di Pompei 40mila pasti ai bisognosi

Si tratta di un'opera permanente del Gran Priorato di Napoli e Sicilia fatta attraverso una convenzione con l'arcivescovato e la prelatura pontificia

Pubblicato:30-12-2021 13:00
Ultimo aggiornamento:30-12-2021 16:41

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POMPEI – “Ci troviamo nella Casa del Pellegrino, nei locali adibiti a mensa e che è stata intitolata a Papa Francesco. Si tratta di un’opera permanente del Gran Priorato di Napoli e Sicilia fatta attraverso una convenzione con l’arcivescovato e la prelatura pontificia: abbiamo in gestione diretta, con nostro personale e nostri volontari, questa struttura”. Così alla Dire Arturo Martucci di Scarfizzi, procuratore del Gran Priorato di Napoli e Sicilia del Sovrano Militare Ordine di Malta.

“La mensa – spiega – da quando è iniziata la pandemia è stata aperta ma con diverse modalità: abbiamo continuato a cucinare facendo quel che si poteva, poi siamo passati ai pasti freddi, adesso abbiamo ripreso con i pasti caldi ma da asporto che vengono cucinati qui e, attraverso una catena di volontari, distribuiti all’esterno a tutti i fruitori della mensa che attendono su una pedana in fila e distanziati”. Questo servizio viene offerto, evidenzia Martucci di Scarfizzi, “a circa 100-120 persone al giorno. Nel 2020 sono stati serviti in totale circa 33mila pasti a cui si sono aggiunti 1.800 pacchi che sono stati donati e altre elargizioni. Nel 2021, invece, siamo arrivati a 40mila pasti, 2mila cene da asporto e pacchi alimentari dono”.

La mensa ‘Papa Francesco’ “accoglie tutti, senza distinzione di religione e di etnia perché – conclude il procuratore del Gran Priorato di Napoli e Sicilia dell’Ordine di Malta – soltanto la carità è la nostra stella polare, ogni povero ha diritto ad essere trattato con dignità”.


Tra le iniziative del Gran Priorato di Napoli e Sicilia, come spiega Maria del Rosario Steardo, dama di obbedienza dell’Ordine di Malta e responsabile della mensa ‘Papa Francesco’, “c’è anche quella di mandare a Napoli la domenica, con un gruppo di volontari, cene ai senzatetto: abbiamo iniziato con 40, ma poi ho avuto modo di constatare che alla ferrovia erano aumentate le persone bisognose e siamo passati a 60 cene consegnate. Inoltre, abbiamo fatto qui, nella mensa della Casa del Pellegrino, pranzi e cene speciali per le festività. Per Natale, poi, abbiamo regalato un panettone e un pacco speciale per ciascuno con dentro viveri”.

Si tratta di un lavoro “che richiede – evidenzia Umberto Ferrari, cancelliere del Gran Priorato di Napoli e Sicilia dell’Ordine di Malta – una profonda organizzazione. Dalla gestione della macchina organizzativa della mensa, di cui si occupa la coordinatrice Daniela Colicino, alle comunicazioni affidate all’avvocato Fabio Bifulco, che tiene i contatti con il Gran Magistero, fino alla “cinghia di trasmissione” rappresentata da Gianni Aloia che si occupa, a Pompei, di portare pacchi, doni.

Alla mensa ‘Papa Francesco’, racconta proprio Colicino, “si alternano 60 volontari che sono presenti ogni giorno in gruppi di 6 per preparare il pranzo, in questo momento da asporto, per i nostri ospiti. Inoltre, ogni venerdì distribuiamo vestiti e ogni lunedì mattina organizziamo il servizio doccia in cui è compreso il cambio biancheria. Gli ospiti della mensa vengono registrati e vengono a ritirare il loro pranzo in turnazione. Con la pandemia – conclude – abbiamo appurato che si è verificato un sostanzioso aumento delle persone bisognose”.

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