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Omicron frena il Capodanno: per due italiani su tre sarà in casa

L'aumento dei contagi, l'annullamento degli eventi in piazza e le quarantene porteranno più di due italiani su tre a festeggiare il 2022 in casa con pochi amici e parenti

Pubblicato:30-12-2021 10:49
Ultimo aggiornamento:30-12-2021 11:07
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capodanno a casa
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ROMA – “L’aumento boom di contagi e quarantene, le feste in piazza saltate e la pioggia di disdette per viaggi e veglioni, spengono il Capodanno alle porte. La variante Omicron spinge le famiglie a restare a casa“. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, nonostante l’assenza di divieti su spostamenti e numero di invitati, saranno “oltre due italiani su tre a festeggiare tra le mura domestiche, con (pochi) amici e parenti, per una spesa alimentare stimata di quasi 2 miliardi di euro complessivi, in linea con l’anno scorso, tra cenone del 31 dicembre e pranzo del primo gennaio. Mentre solo il 15% degli italiani si prevede sceglierà ristoranti, locali o agriturismi per celebrare l’arrivo del 2022″.

I PIATTI PREFERITI PER CAPODANNO

La nota dell’associazione prosegue: “A vincere, in ogni caso, sarà la cucina classica del territorio con tutti i piatti simbolo: quindi cotechino e zampone (con una preferenza più marcata per il primo e un consumo totale di 4 milioni di chili) ma soprattutto lenticchie, tradizionali e convenienti, che toccano proprio l’ultimo dell’anno il picco massimo di consumo con circa 5 milioni di chili. Il tutto accompagnato dalle immancabili bollicine, rigorosamente italiane nel 90% dei casi, con 86 milioni di bottiglie stappate da Natale fino al nuovo anno. D’altra parte le feste valgono di solito il 35% delle vendite annuali di sparkling in Italia e anche in questo 2021, nonostante tutto, il settore regge. Nella top 10 dei prodotti tipici della notte che saluta l’anno, ci saranno anche pasta fresca, panettone e pandoro, salsicce, pesce azzurro e capitone, frutta secca“.

AGRITURISMI IN SOFFERENZA, MA C’È IL DOMICILIO

Soffrono invece, sotto l’ondata Omicron, i 24mila agriturismi italiani, ormai parte integrante della filiera turistica nazionale. La ricettività del mondo agricolo – ribadisce Cia con la sua associazione di riferimento Turismo Verde – conta già oltre il 40% delle disdette tra Natale e l’Epifania. Una perdita, in media, di circa 25 mila euro per ogni struttura in soli dieci giorni, tra mancati pasti e pernotti. Resta l’opportunità della consegna a domicilio, di prodotti agricoli freschi, conserve e piatti pronti, che l’organizzazione sostiene e garantisce insieme al suo network di produttori con l’Agridelivery sul portale dalcampoallatavola.it”, conclude Cia-Agricoltori Italiani.


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