Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – “Una mezza ammissione e insieme un altro vergognoso tentativo di depistaggio. Le autorità egiziane ammettono dopo cinque anni, e dopo che lo ha già dimostrato la Procura di Roma, che pedinavano Giulio Regeni. Ci spieghino perché. Il Governo Italiano pretenda chiarimenti” scrive in una nota Erasmo Palazzotto, Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.
“Ancora una volta l’Egitto dimostra di non voler collaborare per fare luce sulla morte di Giulio Regeni. L’ennesima provocazione, inaccettabile, arriva oggi. Le motivazioni per cui la procura egiziana non è intenzionata ad aprire un processo sul sequestro, la tortura e l’uccisione del nostro ricercatore sono vergognose. Mentire sapendo di mentire. Per questo la Camera ha sospeso le relazioni diplomatiche con il Parlamento egiziano. A tutto c’è un limite”. Così il presidente della Camera, Roberto Fico.
LEGGI ANCHE: I genitori di Giulio Regeni ringraziano i partigiani: “Resistono con noi”
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it