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Ex Ilva, rinviata a gennaio la decisione sulla proroga dell’uso dell’altoforno 2

L'impianto fu posto sotto sequestro nel giugno del 2015 dopo l'incidente che provocò la morte di un operaio 35enne originario di Martina Franca

Pubblicato:30-12-2019 10:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:48
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BARI –  Il collegio del tribunale del Riesame di Taranto, presieduto dal presidente della prima sezione Giuseppe Licci, si e’ riservato la decisione sul ricorso presentato dai legali dell’ex Ilva in amministrazione straordinaria contro la decisione del giudice monocratico, Francesco Maccagnano, di respingere l’istanza di proroga della facolta’ d’uso dell’altoforno 2 del siderurgico. L’udienza e’ durata poco meno di due ore. I giudici hanno tempo fino al sette gennaio per depositare il provvedimento che pero’, potrebbe arrivare in qualsiasi momento.

Le procedure di spegnimento dell’altoforno sono formalmente iniziate anche se le operazioni cruciali, secondo quanto previsto dal cronoprogramma stabilito dal custode giudiziario Barbara Valenzano, dovrebbero prendere il via a partire dal 7 gennaio.

L’impianto e’ finito sotto sequestro nel giugno del 2015 dopo la morte di Alessandro Morricella, l’operaio 35enne originario di Martina Franca investito da una fiammata mista a ghisa incandescente mentre misurava manualmente la temperatura.


A distanza di quattro anni e mezzo, non e’ ancora stata rispettata la prescrizione relativa all’automazione del campo di colata. Il gip ha rigettato il ricorso presentato dai commissari in quanto i dati relativi all’impianto “impongono di ritenere che i rischi cui sono attualmente sottoposti i soggetti operanti presso il piano di colata dell’Afo 2 siano ancora apprezzabilmente alti”.

 

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