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Conte lancia il tour per difendere il reddito di cittadinanza: prima tappa a Scampia

Il Movimento 5 Stelle lancia una mobilitazione per difendere la misura, che la Manovra del governo Meloni prevede di ridurre nel 2023 e cancellare dal 2024

Pubblicato:30-11-2022 19:45
Ultimo aggiornamento:30-11-2022 19:45

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NAPOLI – Parte dalla Campania, dal quartiere Scampia di Napoli, il tour del Movimento 5 Stelle per difendere il reddito di cittadinanza. Il leader pentastellato Giuseppe Conte sarà a Scampia venerdì 2 dicembre, alle 17, nel parco Corto Maltese di via Hugo Pratt per una mobilitazione con la quale si chiede il mantenimento della misura voluta dal M5S. Nella Manovra approvata dal governo Meloni, è prevista la riduzione a otto mensilità nel 2023 per gli “occupabili” e l’eliminazione totale della msiura a partire dal 2024.

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Ad annunciarlo il coordinatore regionale campano Salvatore Micillo. “Da Scampia – spiega l’ex parlamentare 5 Stelle – parte il tour in difesa del reddito di cittadinanza che toccherà tutta Italia. Racconteremo le storie di chi, grazie alla misura del Movimento 5 Stelle, ha potuto garantire alla propria famiglia dignità e sostegno. Difenderemo il reddito di cittadinanza in Parlamento, non soltanto per il Mezzogiorno ma per tutto il Paese perché gli italiani non possono essere costretti a scegliere tra mangiare e pagare le bollette. Questo governo vuole eliminare l’unica misura che continua a salvare dalla fame centinaia di migliaia di famiglie e lavoratori che percepiscono stipendi miseri”.


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“Nella nostra regione, che ha uno dei più alti tassi di disoccupazione in Europa, la fase 2 del Reddito di cittadinanza è stata sabotata da un governatore che aveva come unico obiettivo il fallimento della riforma – dichiarano i consiglieri regionali Michele Cammarano, Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello -. Su questo punto Vincenzo De Luca e Giorgia Meloni giocano la stessa partita sulla pelle dei cittadini. Si preferisce ignorare le difficoltà di chi ha meno per colpire una forza politica. Se vogliamo preservare la tenuta sociale del Paese abbiamo bisogno di tutelare milioni di italiani relegati ai margini della società. Nella difesa dei più deboli – concludono i consiglieri – non saremo moderati”.

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