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Covid, in Friuli Venezia Giulia sviluppato un nuovo test salivare

Il governatore Fedriga: "Se funziona sarà una rivoluzione per la sanità"

Pubblicato:30-11-2020 13:37
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:40

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ROMA – “Il Friuli Venezia Giulia attraverso l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale sta sperimentando con ottimi risultati una cosa che, se funziona, come mostrano i primi dati, sarebbe rivoluzionaria. Non più la necessità di fare il tampone, ma un prelievo tramite saliva“. È la novità annunciata dal governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, durante la conferenza stampa sull’andamento della pandemia Covid. Si tratta di un nuovo test sviluppato da un’azienda friulana, una provetta sterile con una soluzione che tramite risciacquo della bocca sarebbe in grado di raccogliere l’eventuale Rna virale di una persona infetta da coronavirus, in maniera piu’ affidabile rispetto al tampone orofaringeo per cui e’ fondamentale la perizia dell’operatore sanitario. Il prelievo verrebbe poi processato dalle stesse macchine gia’ in uso. Nelle 25 persone gia’ testate con il nuovo metodo, e con il tampone, non solo si e’ riscontrata una corrispondenza totale dei risultati, ma si sarebbe rilevata persino una sensibilita’ maggiore del 10% del test salivare, spiega Fedriga. E continua: “In secondo luogo, non servirebbero piu’ operatori sanitari per effettuare il prelievo. E questo rivoluziona totalmente tutto quel passaggio che oggi e’ molto difficile per la mancanza del personale, e invece il personale qualificato lo si puo’ utilizzare per fare il tracciamento”.

Il test salivare verra’ oggi nuovamente messo alla prova a Paularo (Udine) dove e’ in corso lo screening della popolazione per il Covid, a fianco del classico tampone. “Dopodiche’, a discrezione del laboratorio di Udine che sta seguendo la faccenda, lo manderemo per una validazione nazionale– spiega il governatore-. E’ importante sottolineare che questo nuovo procedimento e’ possibile grazie a un’azienda del Friuli Venezia Giulia. Non l’abbiamo preso in Cina, ma e’ un’innovazione portata da un’azienda del Friuli Venezia Giulia, sperimentata grazie al Servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia”.

Fedriga poi annuncia un’altra sperimentazione che verra’ eseguita in regione, questa volta nelle case di riposo. Si tratta dell’uso della Ivermectina, un noto e diffuso antiparassitario, in funzione di profilassi per il Covid, per il quale l’Universita’ di Trieste ha chiesto l’accreditamento all’Agenzia italiana del Farmaco (Aifa). Essendo un farmaco sicuro e senza effetti collaterali, spiega il presidente, verra’ sperimentato su persone sane, ma fragili, per verificare se crea una protezione anche dal coronavirus. Sarebbe un altro notevole contributo del Friuli Venezia Giulia alla lotta al Covid, evidenzia Fedriga, ricordando il caso del “protocollo Trieste”, che prevede l’utilizzo del cortisone per controllare l’infezione. Protocollo prima sconsigliato dall’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms), conclude Fedriga, “che diceva che il cortisone non andava utilizzato, ma davanti ai risultati scientifici ottenuti dal team di Marco Confalonieri all’ospedale Cattinara, ora e’ stato assunto come standard Oms per il trattamento di casi Covid”.


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