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Roma, Miozzo: “Basta calca a via del Corso, serve il numero chiuso”

Il coordinatore del Cts: "La folla in un grande magazzino dimostra il poco rispetto delle regole"

Pubblicato:30-11-2020 09:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:40

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ROMA – “Perché se in via del Corso a Roma o nelle strade dello shopping di altre città, ci sono troppe persone, non si interviene e non si impone il numero chiuso? Il mancato rispetto delle regole mi preoccupa“. Lo ha detto il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, in un’intervista a Il Messaggero.

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“Se vedi la fotografia della folla in un grande magazzino romano, ti viene da chiedere: di cosa stiamo parlando? Se questa è la dimostrazione, l’immagine, del poco rispetto delle regole di prevenzione della trasmissione del coronavirus, allora ti preoccupi”, ha spiegato Miozzo, secondo il quale le regole attuali “sono sufficienti, ma non vengono applicate. E diventa quasi ridicolo ribadire la corretta raccomandazione di non organizzare grandi cene tra i congiunti” per le feste di Natale.


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Miozzo ha quindi sottolineato che il mancato rispetto delle regole porterà ad avere “ospedali affollati di pazienti Covid, e si morirà di infarto perché le ambulanze sono bloccate, se hai un trauma cranico non troverai posto in terapia intensiva. Le regole ci sono: se via del Corso è piena, se una strada di un’altra città è troppo affollata, chiudiamo, numero chiuso”.

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