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Il ‘super studentato’ di Bologna si svela a Berlino

Sotto le due torri sarà "post punk rebel", eccolo in anteprima

Pubblicato:30-11-2019 19:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:41
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BERLINO – Slogan motivazionali scritti a caratteri cubitali sulle pareti, design minimale e ricercato in ogni dettaglio, palestra aperta 24 ore su 24 e perfino la presa per ricaricare il telefono incorporata alla struttura del letto. Le ha pensate davvero tutte Charlie MacGregor, imprenditore olandese e fondatore di ‘The Student Hotel’, per non far mancare nulla a chi decide di soggiornare in uno dei dodici alberghi-studentati che dal 2006 sta costruendo in diverse città europee.

L’ultimo arrivato è quello di Berlino, aperto da ottobre ma inaugurato ufficialmente ieri con il consueto ‘Bed Talks’, che invita i giovani a prendere parte ad una giornata tra dibattiti sdraiati sui letti dell’hotel, workshop e brindisi. Per entrare a contatto diretto con la nuova struttura. Il prossimo ‘Bed Talk’, dopo quello di Vienna a gennaio, è atteso a Bologna proprio per inaugurare il nuovo studentato che aprirà sotto le Due Torri a settembre. Per questo, la ‘Dire’ è andata a Berlino per sbirciare come sarà la nuova struttura in arrivo in Italia e che, come lo stesso MacGregor descrive, è un ibrido tra un hotel e uno studentato, molto simile ai college britannici o americani, dove tutto è ‘cool’, ‘trendy’ e ‘cosmopolita’. Ma Tsh è anche co-working e un co-living, “uno spazio che- come spiega Iris Nugnis, country sales manager di Tsh Germania mentre guida la stampa in un tour tra le stanze dell’hotel che si affaccia su Alexanderplatz- aperto a tutti: studenti, professionisti e viaggiatori”.


Al Tsh infatti si può soggiornare come turista, per una o qualche notte oppure come studente, pagando un affitto mensile. Sul sito internet della compagnia, ci si può fare un’idea dei costi: un posto letto per una stanza ‘base’ in media parte dai 600 euro al mese. Ma basta fare un giro dentro la struttura per rendersi conto che il prezzo è adeguato all’offerta: chi alloggia a Tsh ha, incluso nel prezzo, l’accesso alla palestra e alla piscina, aperte 24 ore su 24 e sette giorni su sette, wifi libero in tutti gli spazi, pulizie ogni giorno, spazi comuni per lavorare, accesso alla cucina (con, forse, molti più elettrodomestici di quelli che normalmente si hanno a casa propria) e anche una lavanderia sempre aperta (ma questa è a pagamento). Tra gli aspetti da non sottovalutare c’è anche quello della ‘sicurezza’, garantita dal fatto che alla reception c’è sempre qualcuno, anche di notte.

Insomma, The Student Hotel è uno studentato a ‘cinque stelle’ dove si promette un trattamento a cinque stelle. Ogni stanza è studiata nel dettaglio e “molti oggetti che vedete sono stati progettati, molto spesso, da ragazzi che hanno alloggiato in una delle nostre strutture”, spiega il brand officer di Tsh, Jason Steere, mentre accende e spegne la lampada sul comodino sottolineando che “le luci si possono regolare d’intensità, fondamentale per il risparmio energetico”. Non mancano il bagno privato in ogni camera (da rivedere il box doccia, chiuso solo per metà), scrivania e, in occasione del ‘Bed Talks’, pure i preservativi sul comodino. Salendo i piani della struttura ispirata a David Bowie (ogni Tsh, pur mantenendo uno stile riconoscibile e “globalizzato”, cerca di integrarsi con le tradizioni della città in cui sorge) si arriva all’ultimo piano dove, sempre la country sales manager Nugnis apre quella lei stessa definisce “la stanza dei giochi”. Un letto lungo almeno sei metri è pronto ad ospitare feste di compleanno o eventi privati, per un massimo di 25 persone che avranno a disposizione una stanza con tutti i comfort. Anche in questo caso non mancano le frasi che ‘invitano all’azione’ ben impresse sulla parete: eat, sleep, party, repeat. E non fa una piega.

LE OPZIONI TRA CUI SCEGLIERE

Tra le altre opzioni, invece, ci sono anche monolocali con cucina interna (si può stare in due dividendo l’affitto), stanze medie e quelle ‘base’. Le due sono differenti solo per la grandezza degli spazi, ma identiche per servizi offerti e arredamento. Quando tutto lo staff ti ripete che “da Tsh non manca nulla, ti senti come a casa” non sta scherzando: se non hai voglia di cucinare, al primo piano ci sono sia un bar (a Berlino aperto 24 ore su 24 nel fine settimana e “probabilmente” sarà lo stesso anche a Bologna) che un ristorante, The Commons, entrambi aperti a tutti, non solo ai clienti dell’hotel. “Temo molto l’apertura a Bologna- dice Craig Cunningham, capo Food and beverage di Tsh- questa volta affideremo la cucina ad uno chef italiano, seguito dal suo staff e punteremo tutto sulla pasta fresca”.

Tra i workshop bolognesi ci sarà anche quello di cucina insieme a esperte sfogline. Cunningham sa che quella gastronomica “sarà una vera e propria sfida”, tanto da chiedere consiglio anche sulla tostatura del caffè. La missione di The Student Hotel a Bologna che sarà “post punk rebel”, come sottolineato dal braccio destro di MacGregor, Frank Uffen, “non è quella di risolvere l’emergenza abitativa”, ma di “attrarre il nuovo pubblico che sta arrivando sempre di più in città”. Quando ne fu annunciata l’apertura, Tsh venne percepito anche come uno “studentato per ricchi” al posto dell’ex Telecom in via Fioravanti, che fino allo sgombero del 2016 era occupato da famiglie in difficoltà economica. MacGregor annuncia però che “il prezzo delle stanze di Bologna sarà più basso rispetto, ad esempio, a quelle di Firenze”. Forse Tsh potrà calamitare studenti internazionali, come gli Erasmus che si fermano in città per un semestre. E che talvolta fanno più fatica a trovare sistemazione negli appartamenti ‘tradizionali’ perché rimangono meno tempo.

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