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VIDEO | Roma, in centinaia per dire no alla discarica di Falcognana. Brunetta si incatena: “Pronto a bloccare i camion”

Torna l’incubo della discarica per i cittadini della periferia sud della Capitale

Pubblicato:30-11-2019 12:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:41

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ROMA – Torna l’incubo della discarica per i cittadini della periferia sud della Capitale, scesi in centinaia in piazza questa mattina nel quartiere della Falcognana. È qui infatti, tra il parco dell’Ardeatina, il santuario del Divino Amore e alcune delle principali aziende dell’agro Romano, che potrebbero finire i rifiuti della capitale.
“Quella della Regione si scrive ordinanza, si legge Falcognana”, spiega Alessandro Lepidini, consigliere Pd del municipio IX e tra gli animatori del presidio ‘no discarica’. “Zingaretti ci ha provato sei anni fa, ha sbattuto contro il muro. Ci riprova oggi, e sbatterà di nuovo contro un muro. Falcognana non è disposto a nessun tipo di trattativa”.

I tempi, però, sono stretti: “In 15 giorni- continua Lepidini- vogliono individuare un sito da rendere operativo entro il 15 gennaio. Noi siamo pronti alla battaglia, già la prossima settimana stabiliremo un presidio permanente”. Sul problema dei rifiuti a Roma e sulle ragioni della protesta, Lepidini aggiunge: “Non può essere una sola comunità a farsi carico di tutti i rifiuti della capitale. La soluzione non è portare i rifiuti a Colleferro o Civitavecchia, ma usare i poteri speciali per inviare i rifiuti fuori regione, mentre si fa un lavoro serio per chiudere il ciclo dei rifiuti nella Capitale, con piccoli impianti distribuiti per la città. Questo lavoro non è mai stato fatto, ma non possono essere i cittadini a pagare”.


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LA PROTESTA DI BRUNETTA

“Se il mio amico Salvini ha bloccato i camion a Civitavecchia, io li bloccherò alla Falcognana”: con queste parole Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, ha lanciato la protesta dei cittadini, accorsi numerosi al presidio per dire no all’ipotesi di una discarica nel quartiere di Falcognana, nella periferia sud di Roma.
Brunetta si è poi incatenato in maniera simbolica ai cancelli dell’Ecofer, la società che gestisce il sito che sarebbe stato individuato per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale.

“Dopo 6 anni- ricorda Brunetta- siamo di nuovo in piazza per dire no all’ipotesi di discarica a Falcognana. Una scelta che deriva dall’incapacità e dall’inerzia del Comune e della Regione, costruita contro gli interessi dei cittadini e contro la legge”.
Secondo Brunetta, infatti, “la legge e le direttive europee vietano il conferimento dei rifiuti in questa zona. Infatti il Governo e la Regione vogliono ricorrere al commissariamento che, tra le altre cose, porterà alla chiusura dell’Ecofer, la società che gestisce adesso questo sito e che da lavoro a 300 persone”.

“In questa zona- spiega ancora l’onorevole forzista- vivono tra le 50 e le 100 mila persone che rischiano di veder passare sull’Ardeatina, l’unico importante asse viario del quadrante, 50 camion in entrata e 50 camion in uscita al giorno. Ci sono aziende agricole e siti di interesse archeologico e religioso, come il santuario del Divino Amore. Fare una discarica qui è una scelta folle, vuol dire uccidere un pezzo di città”.
Per questo, Brunetta annuncia di aver già presentato “un’interrogazione urgente al ministro Costa” e di essere pronto “a denunciare chiunque metta in campo azioni contro la legge e i cittadini”.

“Ricordo- conclude Brunetta- che l’ultimo commissario per i rifiuti è finito in galera. Ho già avvertito il Premier e il ministro dell’Interno, la protesta a Falcognana andrà avanti”.

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