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Scoperta a Mantova una necropoli di guerrieri celti alleati dei romani

Si tratta delle tombe della popolazione celtica dei Cenomani

Pubblicato:30-10-2023 14:47
Ultimo aggiornamento:30-10-2023 14:47
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necropoli cenomani
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MILANO – Un nucleo sepolcrale di tredici tombe risalenti alla tarda età del ferro (II secolo avanti Cristo) attribuibili a una popolazione guerriera celtica, i Cenomani, è stata scoperta a Casalromano, nel mantovano, grazie a un progetto avviato nel corso del 2022 che ha visto alcuni siti del territorio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Mantova e Lodi interessati da indagini geofisiche (magnetometro e georadar). Le ricerche e gli scavi sono coordinati dall’archeologo esperto in digital field archaeology, Guglielmo Strapazzon, grazie alla collaborazione con l’istituto centrale per l’Archeologia e a fondi speciali stanziati dalla direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.

Proprio la combinazione tra i risultati del georadar, che ha individuato un nucleo di fosse rettangolari disposte su diverse file, e quelli del magnetometro, che ha restituito forti anomalie magnetiche in corrispondenza di alcune di esse, ha consentito di riportare alla luce due tombe a incinerazione con preziosi corredi.

Si tratta di due sepolture, una maschile e una femminile che, oltre alle ceneri dei defunti, conservavano diversi reperti. In quella femminile è stato rinvenuto vasellame in ceramica, un coltello in ferro e monili come fibule e una collana in vaghi di vetro e bronzo.


Da quella maschile, invece, il corredo di un guerriero, caratterizzato dalla presenza di uno scudo, di cui si è conservato l’umbone, una lancia, anch’essa senza l’asta in legno, deteriorata dal tempo, una lunga spada con fodero, un coltello e un ricco corredo ceramico.

La riapertura degli scavi nel mese scorso ha quindi portato alla luce altre undici tombe, disposte con orientamento nord-sud, come le prime due. I corredi emersi confermano un orizzonte cronologico e culturale della tarda età del ferro, compreso tra la seconda metà del II secolo a.C. e l’inizio del I secolo a.C. All’epoca in queste zone erano stanziati i Cenomani, popolo guerriero di cultura celtica, che a partire dalla fine del III secolo a.C. ha intessuto rapporti di alleanza con i romani. Proprio queste relazioni pacifiche avrebbero portato i Cenomani ad adottare diverse usanze dei romani, tra le quali quella della cremazione dei defunti, l’uso di deporre monete nelle tombe e l’adozione di tipologie ceramiche di imitazione. Tipicamente celtiche sono invece alcune scelte del corredo che vedono la sistemazione vicino alle ceneri di armi, nelle tombe maschili, e monili in vetro colorato, come vaghi di collana e armille, che connotano generalmente le tombe femminili.

La necropoli di Casalromano ha restituito notevoli reperti, a partire da armi in ferro, spille (fibule) e recipienti ceramici provenienti da due ricche tombe maschili in posizione centrale nella necropoli. Fra questi è particolarmente curioso- spiega la Soprintendenza mantovana- il ritrovamento di un elemento a forma di ruota sormontato da un cavallino, che per la sua grande somiglianza con quello più noto del sito etrusco del Forcello di Bagnolo San Vito, sempre nel mantovano, apre a diverse ipotesi. Nelle ultime settimane di scavo gli archeologi hanno scoperto che due delle tredici tombe che compongono la necropoli erano ad inumazione, conservavano cioè i resti ossei non cremati dei defunti. Si tratta di due infanti, tra i quali una bambina che al polso sinistro portava un bracciale (armilla) in vetro blu ed un secondo, del quale non è determinabile il genere, che in uno dei recipienti ceramici conservava alcuni frammenti ossei, probabili resti di un pasto sacro.

Nell’attività di setacciatura si sono impegnati i volontari dell’associazione Klousios-Centro Studi e Ricerche Basso Chiese, che hanno affiancato gli archeologi. I ricchi corredi sono stati temporaneamente ricoverati al vicino Museo Civico “G.Bellini” di Asola, in attesa del loro restauro a cura della Soprintendenza. Durante le indagini sono stati prelevati anche campioni di terreno, sui quali saranno effettuate analisi per la ricostruzione del paleoambiente. Ulteriori analisi saranno condotte anche sui resti ossei delle due tombe ad inumazione, alla ricerca di risposte sulla vita dei Cenomani di Casalromano.

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