Donne, al festival della Dandini c’è anche Rackete e Fdi si arrabbia

Sul patrocinio all'evento il capogruppo di Fratelli d'Italia attacca il presidente della Regione

FIRENZE – A Firenze dal 24 al 26 novembre, alla Manifattura Tabacchi, torna ‘L’eredità delle donne’ il festival di Serena Dandini che quest’anno avrà come tema principale ‘le madri della patria’, figure femminili di ieri e di oggi che hanno contribuito a costruire un futuro migliore. Ma la presenza dell’attivista Carola Rackete diventa un caso politico. Fratelli d’Italia preannuncia un’interrogazione al governatore della Toscana, Eugenio Giani, per capire se la Regione abbia fornito effettivamente il patrocinio istituzionale all’evento. “Di quale patria, governatore Giani, sarebbe madre Carola Rakete?- chiede il capogruppo in Consiglio regionale Francesco Torselli- di quella in cui giovani milionari annoiati si inventano eroi trasgredendo le leggi di stati sovrani in giro per il mondo? Se questa è la patria di chi governa oggi in Toscana, non è certo la nostra”.

ATTIVISTA ARRESTATA NEL 2019, MA SUCCESSIVAMENTE SCAGIONATA

Il riferimento è all’episodio della Sea Watch e del salvataggio in mare di decine di migranti nel 2019 che a Rackete costò un arresto e un’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, oltre agli strali dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini. La vicenda, tuttavia, si è conclusa due anni dopo con l’ordinanza di archiviazione emessa dal Gip di Agrigento, su richiesta della stessa procura, che l’ha scagionata da ogni rilievo. “Troviamo gravissimo che istituzioni pubbliche come la Regione Toscana e il Comune di Firenze diano il loro patrocinio a delle iniziative che danno voce e notorietà, forse a fini elettorali, visto che la Rackete sembrerebbe intenzionata a candidarsi alle prossime elezioni Europee, a soggetti come questa”, prosegue il capogruppo di Fdi che precisa di voler presentare dunque un’interrogazione urgente al governatore per sapere se sia a conoscenza dell’intervento di Rackete e, si legge ancora nella nota, di “altre attiviste immigrazioniste” all’iniziativa. “La Regione- conclude Torselli- dovrebbe rivedere il suo sistema di concessione di patrocini e contributi”.