NEWS:

“Viva il duce”, i nostagici a Predappio per l’anniversario della marcia su Roma

Camicie nere, saluti romani e i cori "Boia chi molla" e "Il comunismo non pèasserà": a Predappio l'anacronistica parata degli Arditi per i 100 anni dalla marcia su Roma

Pubblicato:30-10-2022 17:14
Ultimo aggiornamento:30-10-2022 17:14

orsola mussolini_predappio
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Camicie nere, anche addosso a bambini, striscioni e cartelloni degli Arditi, qualche saluto romano e un corteo bene o male silenzioso, tutto nero, che è arrivato fino al cimitero di San Cassiano, dove dal 1957 si trova la cripta di Mussolini. Così oggi a Predappio circa 2000 nostalgici del fascismo (gli organizzatori dicono 4.000 ed è eccessivo, ma quel che è evidente è che i numeri di quest’anno sono più numerosi dei precedenti) si sono ritrovati per commemorare i 100 anni dalla marcia su Roma del 28 ottobre 1922. Due giorni fa, venerdì 28 ottobre, a Predappio erano invece arrivati i partigiani e l’Anpi, per ricordare che quella stessa data, 28 ottobre, andava ricordata per un motivo molto diverso: e cioè che proprio il 28 ottobre, ma nel 1944, era avvenuta la Liberazione di Predappio dai nazifascisti. Anche in quel caso hanno sfilato almeno 2.000 persone.

LEGGI ANCHE: A Predappio antifascisti e nostalgici del Duce, guerra di cortei per una sola data: il 28 ottobre

IL CORTEO DEGLI ARDITI FINO AL CIMITERO

Il corteo degli ‘Arditi’, una volta arrivata al cimitero dove è sepolto il Duce, si raccoglie per un momento di rilfessione. Parte qualche coro “Viva il Duce” E “Boia chi molla“. Parla Mirco Santarelli, leader degli Arditi di Ravenna, poi la parola passa alla pronipote del Duce, Orsola Mussolini, che fa un breve discorso. Ringrazia i partecipanti (“così numerosi e disciplinati”, dice) e dice che sono lì per ricordare la marcia al termine della quale “al mio bisnonno venne conferito il titolo di presidente del consiglio”.


ORSOLA MUSSOLINI: “NON GLI FAREMO MAI MANCARE LA NOSTRA AMMIRAZIONE”

E prosegue: “Lui e i suoi collaboratori partirono per creare uno stato nuovo più efficiente e più efficace, teso a risolvere i problemi dei suoi cittadini” (ricorda scuole, ospedali, sanatori contro la tubercolosi, pesnopni per tutti i lavoratori, bonifiche). E conclude: “Dopo 100 siamo ancora qui per rendere omaggio a colui che questo stato volle e a cui non faremo mai mancare la nosta ammirazione”. Isolato, si leva qualche grida “Onore al Duce”, e parte lo slogan “Il comunismo non passerà“. Poi la visita al cimitero per chi vuole rendere omaggio alla tomba di Mussolini.

(L’immagine di copertina è tratta dal video di Local team che ha seguito il corteo in diretta)

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it