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‘Nel segno di Modigliani’, online la mostra virtuale che omaggia il genio livornese

L'esposizione è costruita come una visita nella casa del padre dell'artista, all'interno della quale è possibile interagire grazie alla realtà aumentata

Pubblicato:30-10-2020 10:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:09
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di Flavio Russo

NAPOLI – Amedeo Modigliani continua ad affascinare e a rinnovare la sua arte, anche a 100 anni dalla sua scomparsa. É da ieri fruibile online la mostra digitale “Nel segno di Modigliani”, un omaggio al più famoso artista italiano del ‘900 nato grazie al lavoro dell’Istituto Amedeo Modigliani, con il contributo della Regione Lazio e la direzione scientifica di Roberto Pantè, che ha dato vita all’apparato di realtà virtuale che sorregge l’esposizione. Sessanta opere del genio livornese godibili gratuitamente sul sito dell’Istituto, grazie alle fotografie in altissima definizione prese dal vero dalle tele originali e attraverso le quali è possibile percepire il tratto pittorico di Modigliani come si fosse in presenza.

L’esposizione virtuale è costruita come una visita nella casa sarda del padre di Modigliani, Flaminio, all’interno della quale è possibile interagire, grazie alla realtà aumentata, con i quadri e gli oggetti originali appartenuti al pittore. Così, cliccando su una foto della compagna e musa di Amedeo, Jeanne Hebuterne, la donna ci parla della loro vita assieme. Mentre curiosando tra le sue lettere si trova l’originale promessa di matrimonio fatta da Modigliani a Jeanne.


Durante la visita alla casa virtuale ci si imbatte nelle stanze tematiche che raccontano gli aspetti della vita di Amedeo: la stanza dei nudi, quella dei mentori, quella dedicata a Jeanne e tante altre ancora. Se il cuore del progetto rimane mettere a disposizione dei più l’arte di uno dei maestri italiani della pittura maggiormente amati nel mondo (le cui tele vengono battute all’asta anche a 180 milioni di dollari), grazie alla tecnologia è possibile entrare in relazione con la vita del pittore, trasgressiva, travagliata, segnata da una irrefrenabile voracità artistica.

“Le tecnologie stanno aiutando a valorizzare i beni culturali – spiega il direttore artistico Pantè -, con questa iniziativa proviamo a raccontare l’artista ma anche a mettere su un percorso esperenziale unico, perché raccogliamo un complesso di opere enorme che nella realtà fisica sarebbe quasi impossibile da costituire. Grazie alla tecnologia – continua – proviamo ad aiutare anche i più giovani ad avvicinarsi all’arte e traferire loro l’idea del bello“. E i mezzi di comunicazione contemporanei permettono di rendere questa mostra un’esposizione “in divenire”, come spiega il presidente dell’Istituto Amedeo Modigliani, Luciano Renzi: “La nostra ambizione è quella di poter integrare periodicamente questo progetto con le altre opere di Modigliani. Il catalogo completo parla di 337 quadri, una trentina sono andati perduti, ma – conclude – per quanto riguarda gli altri vorremmo averli tutti”.

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