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Coronavirus, Visco: “Crisi grave, proteggere i lavoratori finchè sarà necessario”

Per il governatore della Banca d'Italia "il debito pubblico è sostenibile, ma ci espone a rischi"

Pubblicato:30-10-2020 12:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:09

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ROMA – “Se occorre evitare di ostacolare la riallocazione dei lavoratori tra imprese e settori, la gravità della crisi richiede di continuare a offrire loro adeguata protezione fino a quando necessario; al tempo stesso, il sistema degli ammortizzatori sociali può essere rivisto per accrescerne la copertura, la semplicità di accesso e l’equità”. Lo dice il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, intervenendo alla giornata del risparmio.

“In prospettiva, nella misura in cui le condizioni macroeconomiche lo consentiranno, gli interventi straordinari a difesa delle posizioni lavorative potranno essere progressivamente ridotti e circoscritti ai comparti più colpiti dalla crisi, tenendo anche conto delle esigenze per le imprese più sane di poter riorganizzare la propria attività in risposta al mutamento delle prospettive socio-economiche”, conclude.

“DEBITO PUBBLICO SOSTENIBILE, MA CI ESPONE A RISCHI”

“Il debito pubblico è sostenibile- chiarisce Visco- ma la sua permanenza su livelli elevati ci lascia esposti ai rischi, e ai costi, derivanti da tensioni sui mercati finanziari o da nuovi shock economici”.


“Il Governo ha reso nota l’intenzione di avviare già dal prossimo anno la riduzione del peso del debito pubblico sul prodotto, per riportarlo sui livelli precedenti la pandemia entro la fine del decennio. Se la crescita nei prossimi anni eccederà le aspettative, la discesa del rapporto tra debito e prodotto potrà essere più veloce, con un più deciso miglioramento dell’avanzo primario”, sottolinea.

“RECOVERY FUND SFORZO NOTEVOLE MA ALLA PORTATA DEL PAESE”

La ripartenza del Paese, spiega Visco, presuppone “l’utilizzo efficace dei fondi presi a prestito per far fronte alla crisi, nonché di quelli messi a disposizione dai programmi europei”.

“Non si può prescindere da uno sforzo notevole, ma alla portata del Paese- aggiunge- per accrescere l’innovazione e la capacità produttiva, gli investimenti cui destinare nei modi più sicuri e sostenibili il nostro risparmio, le possibilità di impiego offerte dalla nostra economia e la partecipazione al lavoro, in particolare dei giovani e delle donne”.

“RISCHIO CONCRETO CHE ALTO RISPARMIO FRENI RIPRESA”

“Il rischio che la propensione al risparmio rimanga su livelli elevati anche nei prossimi trimestri, frenando la ripresa, appare concreto. Esso- prosegue il governatore della Banca d’Italia- è confermato dalle indagini condotte dalla Banca d’Italia tra la fine di agosto e l’inizio di settembre; la volontà di risparmiare appare diffusa anche tra i nuclei che non si attendono cali del proprio reddito“.

“La quota di famiglie intenzionata a ridurre gli acquisti negli esercizi commerciali di beni essenziali (quali quelli per prodotti alimentari) e non essenziali (quali quelli in alberghi e nella ristorazione) non solo è più alta tra i nuclei che hanno subito una diminuzione del reddito dall’inizio della pandemia- spiega- ma tende anche a crescere con l’aumentare dei contagi nella regione di residenza“.

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