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“Da circa un anno stiamo conducendo uno studio su un cluster di bambini con disturbi dello spettro autistico che si basa sull’elettroencefalografia. Vogliamo cercare di individuare i segni prognostici precoci, sia dell’esito dell’intervento terapeutico che di validità dello stesso percorso riabilitativo impiegato”. Giancarlo Zito, neurologo dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e direttore del servizio di elettroencefalografia dell’IdO, racconta la ricerca che l’Istituto sta portando avanti, e i cui risultati verranno presentati al convegno per i 50 anni dell’IdO in programma a Roma dal 15 al 18 aprile 2021.
“Dietro i disturbi di apprendimento (Dsa) ci sono le emozioni, ma per un genitore è molto più facile accettare che un figlio abbia una difficoltà prestazionale piuttosto che emotiva”. Così Francesco Montecchi, neuropsichiatra infantile e presidente della Onlus ‘La cura del girasole’, affronta il tema nel corso della seconda giornata precongressuale dell’IdO.
“La terapia personalizzata sui dati biologici è un aspetto fondamentale della medicina personalizzata. Ci permette di modulare la stessa terapia in base alla risposta dei casi oncologici pediatrici. Ma non dobbiamo dimenticare che all’interno della medicina personalizzata si devono considerare anche gli aspetti psicologici”. Lo dichiara Alberto Garaventa, responsabile dell’Unità operativa complessa di Oncologia clinica e sperimentale dell’Ospedale Gaslini di Genova.
“L’adolescente si ammala poco fisicamente, ma muore troppo”. È il duro commento di Giuseppe Di Mauro, presidente della Sipps, affrontando il triste primato europeo che vede il suicidio come seconda causa di morte tra gli adolescenti e spingendo anche la categoria dei pediatri a porre particolare attenzione alla prevenzione dei suicidi tra i giovani.
Si sta manifestando un disagio tra i bambini più piccoli delle primarie che vivono questa nuova esperienza scolastica in maniera negativa. Per alcuni sono troppe le novità e le misure da adottare contro il Covid-19, altri vedono la figura della maestra mutata in sceriffo e altri ancora soffrono per non poter sfogare la propria socialità. Per questi bimbi la scuola è diventata faticosa. Secondo Flavia Ferrazzoli, psicologa e psicoterapeuta IdO, “la situazione è complessa”.
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