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Gli italiani preoccupati risparmiano: più sfiducia al nord

ROMA - Gli italiani stanno vivendo una fase di incertezza. Più positivi risultano i giovani fino ai 30 anni nel

Pubblicato:30-10-2018 16:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:44

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ROMA – Gli italiani stanno vivendo una fase di incertezza. Più positivi risultano i giovani fino ai 30 anni nel Centro Sud, molto meno i 31-44enni del Nord Est, per i quali si registra un calo di fiducia. In questo contesto la tensione al risparmio rimane molto forte, con segnali di ulteriore rafforzamento, soprattutto in un’ottica cautelativa. E’ quanto emerge dai risultati dell’indagine annuale sugli italiani e il Risparmio condotta dall’Acri, l’Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio.

Cresce anche il valore sociale che al risparmio viene attribuito: l’80% degli italiani ritiene, infatti, che sia utile per lo sviluppo sociale e civile del Paese. In un presente che appare complesso e contraddittorio, le scelte di consumo diventano più guardinghe e accorte, frenando la tendenza al recupero dei consumi che si era registrata negli ultimi anni. Le prospettive dell’Italia sembrano fortemente legate all’Europa: se da una parte è forte la delusione per i progressi del processo di unificazione europea (il 53% ha una bassa fiducia), dall’altra ancor più che in passato si ritiene fondamentale la scelta europeista del Paese (il 66% ritiene che l’uscita sarebbe un danno per il Paese, in crescita rispetto al 61% del 2017; chi ritiene l’uscita un vantaggio scende dal 17% al 14%).

Allo stesso tempo sempre più italiani sono convinti che, in una prospettiva di medio periodo, rimanere nell’euro sia la scelta più idonea (il 56% ritiene che sarà un vantaggio, contro il 29% che preferirebbe non avere l’euro in futuro).


Secondo il rapporto dell’Acri 8 famiglie su 10 riuscirebbero a far fronte a una spesa imprevista di mille euro con risorse proprie (il 78%, dato in calo di 2 punti percentuali rispetto al 2017). Ma se la spesa imprevista fosse maggiore, 10 mila euro (ossia un furto d’auto, una complessa operazione dentistica, la sistemazione di un tetto o una cartella esattoriale non attesa) potrebbero farvi fronte con le sole proprie forze poco più di 1 famiglia su 3 (il 36%, 2 punti percentuali in più rispetto al 2017): in questa situazione l’Associazione evidenzia come aumentino sia le famiglie in grado di avere almeno 10 mila euro da parte, sia quelle in maggiore difficoltà.

L’incertezza che stanno vivendo gli italiani ha degli effetti evidenti sulle decisioni di risparmio e di consumo: la tensione al risparmio, ovvero il desiderio di risparmiare, è molto forte e riguarda appunto l’86% degli italiani. Addirittura il 38% non vive tranquillo se non mette da parte dei risparmi e il 39% delle famiglie afferma di essere riuscito effettivamente a risparmiare (+2 punti percentuali sul 2017), mentre diminuiscono coloro che consumano tutto il reddito: sono il 37% contro il 41% del 2017. Al contempo aumentano lievemente le famiglie in saldo negativo di risparmio: dal 21% del 2017 al 22% attuale.

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