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A Bologna gli ‘stati generali’ del circo contemporaneo: 90 artisti e 5 tendoni a Villa Angeletti

"Bologna città di circo" ha preso il via venerdì 27 ottobre: i 5 tendoni resteranno in città fino al 12 novembre

Pubblicato:30-10-2017 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:50

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BOLOGNA – Cinque tendoni, 15 giorni di programmazione e quattro di convegno, 15 compagnie e 90 artisti, per un totale di 40 eventi e 450 ore di spettacolo. E’ (anche) un festival, ma non solo, quello iniziato venerdì scorso a Bologna ottobre all’interno del parco di Villa Angeletti: per la verità si tratta degli ‘stati generali’ del circo contemporaneo, che proseguiranno in città fino al 12 novembre. Di fatto, a Bologna, è in corso il primo raduno italiano di compagnie di circo contemporaneo con tendone. “Bologna città di circo” è nata con l’idea di creare un vero e proprio format che in futuro possa essere replicato in giro per l’Italia. E il primo weekend di ‘circo’ sembra dare ragione agli organizzatori: i tre giorni inaugurali, infatti, hanno registrato il tutto esaurito negli 8 spettacoli in programma sotto i cinque tendoni in Bolognina. Gli spettacoli sono tutti a offerta libera, con l’obiettivo di coprire i costi e le sole spese vive degli artisti: si parla di circa 100.000 euro complessivi, con un contributo di 10.000 euro da parte del Comune.

Qui il programma nel dettaglio

UN VILLAGGIO DOVE LE CASE HANNO RUOTE E LE PARETI SI POSSONO SMONTARE

L’evento è organizzato dal Forum nuovi circhi della Federazione nazionale arte di strada (Fnas), con il patrocinio del Comune di Bologna. “Immaginate ‘una città di circo- recita la presentazione della rassegna- dove le case hanno ruote, le pareti sono smontabili ad ogni istante e si passeggia per strade multi-direzionali: un villaggio nel cuore della città dove perdersi nelle effimere realtà degli chapiteaux-tendoni animati dai collettivi di tanti artisti internazionali’. Un sogno? Meglio, è la sua realizzazione”.


SPETTACOLI, CONVEGNI E CORSI DI FORMAZIONE

E in effetti l’articolazione dell’iniziativa ha risvolti molto concreti: oltre agli spettacoli (alcuni rivolti alle scuole del territorio) e ai convegni, ad esempio, si prevedono anche corsi di formazione per gli addetti ai lavori e l’istituzione di un tavolo di lavoro tecnico per la riforma normativa del settore.

L’evento bolognese, così, vuol essere un’occasione di “incontro-confronto” sia tra gli stessi protagonisti del circo contemporaneo che tra loro e le istituzioni, senza ovviamente dimenticare il pubblico. “Una vetrina per un movimento artistico in continuo sviluppo, desideroso di crescere attraverso percorsi mirati di formazione- spiegano gli organizzatori- ma al contempo consapevole del proprio valore artistico e sociale”.

PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA 5 TENDONI INSIEME

Di fatto si tratta del “primo raduno nazionale dei circhi contemporanei che lavorano sotto un tendone”, dichiara in conferenza stampa Aurelio Rota del Forum nuovi circhi. E “per la prima volta in Italia si vedrà l’allestimento in contemporanea di cinque chapiteaux“, aggiunge Rota, assicurando che agli spettacoli proposti da chi fa circo contemporaneo “possono venire i bambini di pochi anni e il nonno di che ha 90. Sicuramente ne usciranno tutti felici”. La cornice ideale, insomma, per “presentare alla città e alle istituzioni” un movimento in crescita, con Bologna che in questo modo “si colloca come primo punto di riferimento in Italia per il nostro circo, in testa- continua Rota- alle città che hanno saputo avere per tempo attenzione rispetto ad un fenomeno emergente”. E le città, assicura Rota, hanno molto da guadagnarci.


DENTRO LA KERMESSE ANCHE UN TAVOLO TECNICO PER PARLARE DELLA RIFORMA

“Il nostro circo si caratterizza per un’attitudine al rapporto con il tessuto urbano e sociale”, afferma il dirigente del Forum: “Non arriviamo in una città o in un piccolo Paese per incassare un cachet e andare via, ma ci interessa tessere un rapporto con il territorio“. Aprendo di volta in volta, così, “un teatro che dà spazio alla creatività e alle produzioni indipendenti di artisti quasi sempre giovanissimi che, altrimenti- sottolinea Rota- farebbero fatica a trovare spazi e a programmare la propria attività”. Sono le ragioni che il Forum porterà al tavolo tecnico inserito nel programma della rassegna bolognese: l’obiettivo è “prendere in mano la normativa sullo spettacolo dal vivo e cercare di trovare percorsi di semplificazione e protocolli interpretativi- anticipa Rota- che diano un po’ di uniformità e permettano a noi come artisti e organizzatori di capire come districarci meglio nel dedalo delle norme e, dall’altro lato, aiutino anche il personale degli uffici comunali che spesso vanno in difficoltà”.

Al tavolo e ai convegni, spiega Rota, sono attesi parlamentari, rappresentanti dell’Anci ed ospiti stranieri che racconteranno cosa accade all’estero. Iniziative come quella in arrivo a Bologna sono importanti perchè “non sempre è facile far capire alle città quanto uno spazio con un circo, riqualificato con l’arte di strada affinchè sia fruibile da tutti- aggiunge Giuseppe Boron, presidente Fnas- possa essere fondamentale per una migliore qualità della vita“.

A BOLOGNA ‘CITTA’ DI CIRCO’ NACQUE 7 ANNI FA

A Bologna il percorso “Città di circo” nacque sette anni fa con una prima esperienza nel parco della Montagnola, ricorda Giacomo Martini del Circo Paniko, coordinatore del progetto. “Per noi questa è la chiusura di un percorso e l’inizio di un altro”, continua Martini, perchè di lavoro da fare ce n’è: “La Francia è davanti a noi di 40 anni”. Ad esempio, si sta lavorando il Comune affinchè Villa Angeletti, ormai da qualche tempo a vocazione circense, “diventi un’area accessoriata che ci dia la possibilità di montare in autonomia e senza passare per i classici step burocratici”, segnala Martini. Va risolto il tema “gestionale” ma ci si arriverà, assicura l’assessore alla Promozione della città, Matteo Lepore. Del resto, il rapporto tra Bologna e circo contemporaneo sta avendo “un grandissimo successo” e come amministrazione “vorremmo continuare anche in futuro. Per noi- dichiara Lepore- è un investimento anche per il posizionamento di Bologna a livello nazionale e internazionale a livello di arte e creatività”. C’è ancora “un po’ da lavorare ma siamo sulla strada giusta”, confida il presidente del quartiere Navile, Daniele Ara. Nel frattempo, il primo weekend del festival è già sold out.

di Maurizio Papa, giornalista professionista

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