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Un viaggio anomalo in Ciociaria: ecco ‘Iam’ la guida per turisti e residenti

Per il ciociaro, che prende coscienza della bellezza dei suoi luoghi proprio attraverso l’esplorazione, l’amore per la scoperta. E il turista, che, avventurandosi per borghi medievali fuori dai circuiti turistici delle grandi metropoli, si accorge della ricchezza del patrimonio storico-artistico e naturalistico italiano.

Pubblicato:30-10-2017 10:44
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:50

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ALATRI (FR) – Due piedi, uno in un calzare, la ‘ciocia’, l’altro in una scarpa da trekking. È la prima illustrazione che incontra chi sfoglia ‘Iam. L’anomala guida illustrata della Ciociaria’, un libro profumato di carta e cartone, che racconta in circa 300 pagine alcune delle bellezze dei 91 comuni della provincia di Frosinone, nel basso Lazio. E lo fa intenzionalmente in modo ‘anomalo’, con foto e testi, ma soprattutto con disegni e con una grafica accattivante, fresca, giovane, che gioca sui toni del grigio e del verde.

Iam’, che in dialetto ciociaro vuol dire ‘andiamo’ e in lingua anglosassone ‘io sono’

È l’idea di tre ragazzi di Alatri – Alessandro Rossi, Marta Latini e Viola Pantano – che due anni fa hanno deciso di ripercorrere e riscoprire il proprio territorio con nuovi occhi. Gli occhi di chi per un periodo va via, a Roma, a Milano, per studio o per lavoro, e poi torna e comincia a camminare nel suo territorio. E ‘Iam’, che in dialetto ciociaro vuol dire ‘andiamo’ e in lingua anglosassone ‘io sono’, è proprio un invito a camminare e a perdersi, a scoprire un territorio definito dagli ideatori “interessante perché ancora inesplorato”. E ad esplorarlo per conoscere e riconoscersi.

‘Iam’ è scritta in italiano, con qualche incursione nel dialetto ciociaro, ma anche in inglese

“Quando abbiamo ideato questa guida abbiamo pensato di rivolgerci a tre target- spiega Alessandro, 30 anni, studente di Ingegneria edile e Architettura e art director in ambito editoriale- Il primo, quello che avevamo più a cuore, era il ciociaro, che spesso non conosce cosa c’è oltre il comune dove abita o addirittura nel proprio. Il secondo target- aggiunge- è quello dei turisti, italiani e stranieri”. Sì perché ‘Iam’ è scritta in italiano, con qualche incursione nel dialetto ciociaro, ma anche in inglese. Una scelta che ha comportato il raddoppio delle pagine della guida, portando i tre giovani creativi a fare una selezione delle attrazioni da segnalare. “Il nostro scopo non era quello di essere esaustivi, ma di incuriosire il lettore– aggiunge- Non affidandoci a descrizioni ‘wikipediose’, ma attraverso l’amore per la scoperta e la consapevolezza. Due aspetti che colpiscono entrambe i target”. Il ciociaro, che prende coscienza della bellezza dei suoi luoghi proprio attraverso l’esplorazione, l’amore per la scoperta. E il turista, che, avventurandosi per borghi medievali fuori dai circuiti turistici delle grandi metropoli, si accorge della ricchezza del patrimonio storico-artistico e naturalistico italiano.


Una Ciociaria che è rimasta ancorata all’immaginario ‘pecore e cioce’

“Il terzo target- conclude Alessandro- è l’amante del design editoriale e delle cose belle fatte di carta, come piace dire a noi. Ci siamo resi conto che non c’era un prodotto cartaceo che raccontasse il nostro territorio e noi, da amanti della carta che vengono dal mondo delle arti visive e del design editoriale, ci siamo sentiti in obbligo nel realizzare questo volume, un’idea che va al di là del mero oggetto”, e che si propone di restituire un aspetto più moderno e fresco ad una Ciociaria che è rimasta ancorata all’immaginario ‘pecore e cioce’, da ricondurre probabilmente alla lettura che ne ha dato il cinema neorealista italiano. Un’idea – che ha visto la luce nel dicembre 2015 con la nascita di Iam edizion – nata ‘on the road’, sull’autostrada del Sole di ritorno da un viaggio in Salento, un territorio che ha saputo valorizzare paesaggi, sapori e tradizioni, lanciando un brand che da quasi dieci anni ha fatto impennare i flussi turistici verso la Puglia. All’altezza dell’abbazia di Montecassino i ragazzi di ‘Iam’ cominciano a riflettere su come rilanciare la propria terra. E decidono di partire da una Ciociaria che, nonostante la sua estensione culturale si spinga verso Latina e Roma, ritrova i suoi confini nella provincia di Frosinone, sfidando le gelosie campanilistiche dei suoi 91 comuni.

Un cammino non per allontanarsi ma per restare

Esplorandoli “uno per uno”, come sottolinea Viola, 30 anni, artista e performer laureata allo Ied, “conoscendo persone, conoscendo storie, entrando dentro le case, le attività, capendo come si muove la Ciociaria e anche come non si muove turisticamente”. Un cammino non per allontanarsi ma per restare, un atto d’amore appassionato e genuino per la vita minuta dei paesi della provincia italiana, per il turismo lento che dà valore al movimento oltre che alla meta. Un viaggio da autoctoni nella propria identità: “Crediamo che le parole abbiano un certo peso- spiega Viola- Per tanto tempo siamo stati additati come abitanti di ‘vicino Roma’. Questo è un errore, perché più persone diranno: ‘Sono ciociaro’, più persone si domanderanno: ‘Chi è il ciociaro, che cos’è la Ciociaria’. Nella premessa Vittorio Macioce scrive: ‘Se non ti racconti non esisti, se non sai chi sei semplicemente gli altri non ti vedono’. Queste parole- continua Viola- incarnano quello che vogliamo dire e quello che i ciociari dovrebbero sentire nel profondo del loro cuore, perché se non conosci te stesso, le tue radici, non sai raccontarlo agli altri, e gli altri non ti vedranno, non sapranno chi sei. Quello che dobbiamo fare è non vergognarci- conclude- non nasconderci dietro una terra che ha in realtà delle ricchezze incredibili”.

L’orgoglio di essere ciociari

L’orgoglio di essere ciociari questi tre ragazzi hanno voluto riaffermarlo con uno strumento totalmente autofinanziato, autoprodotto e autodistribuito che è “un po’ libro, un po’ guida- come spiega a diregiovani.it Marta, 32 anni, illustratrice laureata in Ingegneria edile e architettura- che è stata arricchita da una grafica accattivante per renderla innovativa rispetto alle guide canoniche”. E con una mappa a due facce: la prima, più geografica, in cui sono riassunte tutte le attrazioni segnalate, e la seconda, illustrata e “volutamente caotica, perché vogliamo che l’osservatore, avendo in mano questa mappa, cerchi di inserirsi all’interno del territorio ciociaro- precisa Marta- e di scoprire da solo tutte quelle piccole particolarità che non balzano subito all’occhio”. E attraverso le illustrazioni della mappa il visitatore potrà scoprire che tra Piglio e Paliano c’è la terra del vino Cesanese Dop, che a Guarcino si possono gustare dei tipici amaretti e a Picinisco il pecorino Dop, che Anagni è la città dei papi e a Pastena ci sono le grotte, in un percorso storico-artistico ed enograstronomico colorato e caotico, ma anche divertente e originale. Lo stesso percorso sensoriale proposto da Viola, Alessandro e Marta nel loro ‘Iam tour’, che li ha visti presentare la guida attraverso installazioni artistiche interattive, come quella dello scorso 23 settembre negli spazi di ‘Interno 36’, il collettivo artistico nato poco più di un anno fa nel cuore del centro storico di Frosinone.

L’andare dei ragazzi di ‘Iam’ non si ferma

Un lavoro faticoso durato due anni e diverse fasi di lavorazione: dall’esplorazione vera e propria alla selezione delle attrazioni e delle strutture ricettive che hanno poi offerto il proprio contributo al progetto; dalla scelta accurata delle immagini fotografiche alle notti passate a impaginare, dalla stampa seguita in simbiosi col tipografo fino alla pubblicazione con codice Isbn nel maggio del 2017 e alla distribuzione in alcune delle principali librerie d’Italia (Milano, Firenze, Perugia, Napoli), nelle edicole e nei musei. E l’andare dei ragazzi di ‘Iam’ non si ferma. La casa editrice proseguirà la sua attività con altre pubblicazioni che probabilmente andranno oltre l’idea della guida, ma continueranno a dimostrare una certa attenzione alla qualità visiva. Quella stessa qualità 100% made in Ciociaria che sta portando il basso Lazio a farsi avanti verso un futuro forse migliore, forse più bello o più giusto. Sicuramente diverso.

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