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Liliana Segre e Sami Modiano con la divisa di Auschwitz e il giubbotto antiproiettile: il murale a Milano

In Piazzale Loreto è apparso un nuovo murale dell'artista aleXsandro Palombo contro l’antisemitismo

Pubblicato:30-09-2024 20:58
Ultimo aggiornamento:30-09-2024 20:58

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ROMA – ‘Anti-Semitism, History Repeating‘: in Piazzale Loreto è apparso un nuovo murale dell’artista aleXsandro Palombo contro l’antisemitismo che ritrae Liliana Segre con la divisa di Auschwitz e giubbotto antiproiettile con la stella di David gialla simbolo di esclusione e sterminio, una potente opera in risposta alle minacce, all’odio e agli attacchi antisemiti che sono stati rivolti contro la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto durante la manifestazione pro-Palestina che si è tenuta sabato in Piazzale Loreto a Milano ad una settimana dal primo anniversario degli attacchi di Hamas del 7 Ottobre.

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L’artista riconosciuto nel mondo per le sue opere che da trent’anni affrontano tematiche di rilevanza sociale e culturale è tornato ad affrontare il problema dell’antisemitismo, suoi gli iconici murales ‘Binario 21, I Simpson deportati ad Auschwitz’ realizzati al Memoriale della Shoah di Milano e vandalizzati 5 volte in un solo anno con sfregi antisemiti. Le prime vandalizzazioni già nel 2023 molti mesi prima dagli attacchi del 7 Ottobre, poi l’ultimo sfregio il 26 Gennaio 2024 a ridosso della giornata della Memoria per le vittime della Shoah, sull’opera sono apparse le scritte ‘W Hitler’, ‘Fuck Israel’ e ‘Palestina Libera’. Da quel momento l’artista ha deciso di non ripulire più le opere dagli sfregi antisemiti come testimonianza contro l’indifferenza.


Nel nuovo murale di aleXsandro Palombo la novantaquattrenne senatrice a vita Liliana Segre, che da cinque anni vive sotto scorta, appare ritratta con le braccia dietro la schiena da cui si scorge il numero di matricola 75190 del tatuaggio che i nazisti le fecero da bambina nell’inferno dei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau quando venne deportata con il padre che non rivide mai più, un numero che la Segre ha sempre dichiarato di portare con onore perché la vergogna è di chi lo ha fatto. Nell’opera appare anche Sami Modiano, 94 anni, testimone della Shoah e deportato nei campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau all’età di 13 anni con il padre Giacobbe e la sorella, anche a lui toccò la stessa sorte e non li rivide mai più. Palombo ha ritratto Modiano con una valigia in mano su cui appare il numero di matricola B7456 che gli fu marchiato sul braccio. Liliana e Sami, tra gli ultimi sopravvissuti e testimoni degli orrori della Shoah, entrambi con lo sguardo fiero, profondo e rivolto verso l’umanità.

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