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Vaccino, indagato per falsa testimonianza il presidente del Consiglio della Valle d’Aosta

L'inchiesta riguarda i "salti della coda" nelle vaccinazioni in Valle

Pubblicato:30-09-2021 18:06
Ultimo aggiornamento:30-09-2021 18:15

vaccino
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AOSTA – Il presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Alberto Bertin, e l’ex commissario straordinario dell’Usl di Aosta, Angelo Pescarmona, oggi direttore generale dell’Asl Torino 5, a quanto si apprende, sono indagati per falsa testimonianza nell’ambito dell’inchiesta su eventuali “salti della coda” nelle vaccinazioni in Valle. Avrebbero negato, durante le indagini, decisioni per accelerare le vaccinazioni: l’ufficio di presidenza del Consiglio Valle aveva invece chiesto di inserire, già a marzo, i componenti dell’assemblea ultrasessantenni nell’elenco delle persone da vaccinare subito. I sostituti procuratori Luca Ceccanti e Francesco Pizzato hanno chiesto l’archiviazione dall’accusa di peculato per l’assessore regionale all’Istruzione, Luciano Caveri (VdA Unie), e per i consiglieri Paolo Sammaritani (Lega) e Mauro Baccega (Pour l’Autonomie). Si sono vaccinati in via anticipata su indicazione dell’ufficio di presidenza. Chiesta l’archiviazione anche per Laura Plati dell’Usl e Hélène Impérial, medico distaccata all’assessorato regionale alla Sanità ed ex consigliera regionale, accusate di abuso d’ufficio. Sarà ora il giudice per le indagini preliminari a decidere sulla richiesta della procura. Impérial e Plati restano indagate per peculato: avrebbero favorito parenti e amici nelle vaccinazioni. Le indagini hanno fatto emergere alcuni messaggi tra Bertin, Caveri e altri componenti il Consiglio Valle che confermerebbero l’invito dell’ufficio di presidenza, negato invece da Bertin e Pescarmona durante l’attività d’indagine.

BERTIN (VDA): “UFFICIO PRESIDENZA MAI DELIBERÒ SU ANTICIPI”

“Scopro, con sorpresa, dai giornali di essere indagato”, dice il presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin, eletto nella lista del Progetto Civico Progressista. Bertin aggiunge: “Confermo quanto già da me dichiarato in altre occasioni che, nello specifico, l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale non ha mai assunto una deliberazione sulla questione”.


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