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Migranti, Brhane (Comitato 3 ottobre): “Naufragi in aumento, Ue vergogna”

Il Festival diventa anche l'occasione per rivolgersi alla politica

Pubblicato:30-09-2021 17:19
Ultimo aggiornamento:30-09-2021 17:19
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3 ottobre migranti
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Di Francesco Mazzanti

ROMA – “Noi commemoriamo il 3 ottobre, ma ogni anno torniamo qua e i numeri delle vittime sono sempre in aumento. È una vergogna per tutta l’Europa”. Tareke Brhane, eritreo rifugiato in Italia dal 2005 e presidente del Comitato 3 ottobre – un’organizzazione nata nel 2013 in seguito al naufragio davanti a Lampedusa dove morirono 368 persone – denuncia in un’intervista con la Dire le politiche europee di gestione dell’immigrazione.

“Sappiamo che i morti sono molti di più” sottolinea l’attivista. “Si tratta di esseri umani che muoiono nell’invisibilità e di cui nessuno vuole prendersi la responsabilità”.


Il Comitato, in collaborazione con il Comune di Lampedusa e Linosa e il Cpia di Agrigento, porta sull’isola, da oggi al 3 ottobre, studenti europei provenienti da più di 20 Paesi per il festival ‘Siamo sulla stessa barca’. Il 3 ottobre si celebrerà la Giornata della memoria e dell’accoglienza istituita dal Parlamento italiano nel 2016.

A guardare i dati, però, l’esercizio del ricordo non può che fare i conti con quello che continua ad avvenire. Gli arrivi sull’isola non si sono mai interrotti durante l’estate, al punto da sovraffollare l’hotspot di Contrada Imbriacola. Continuano poi i naufragi. Il report ‘Lista dei morti tra i rifugiati’, elaborato e diffuso da più di 550 organizzazioni provenienti da 48 Paesi, stila un elenco delle vittime segnalate dai media alle frontiere europee: 44.764 persone sono morte dal 1993 al 23 maggio 2021

“Qui vogliamo dare informazioni corrette e strumenti per approfondire il fenomeno della migrazione agli studenti europei”, dice Brhane. “Sappiamo che i ragazzi sono molto attivi su questi temi”. Fino a domenica, infatti, Lampedusa accoglierà gli alunni di oltre 60 scuole che parteciperanno a dei laboratori sui diritti umani, sulle pratiche legate all’accoglienza, sul ruolo della fotografia nel racconto delle migrazioni, ma anche sulle attività di soccorso in mare. A organizzarli associazioni come Amnesty, il Centro Astalli, Medici senza Frontiere e l’Associazione di studi giuridici sull’immigrazione (Asgi).

Tra sabato 2 e domenica 3 ottobre, alle 3.15 – l’orario in cui avvenne il naufragio – ci sarà un momento di raccoglimento al memoriale ‘Nuova speranza’ con Vito Fiorino, un pescatore che quella notte si trovò coinvolto nei soccorsi.

Il Festival diventa anche l’occasione per rivolgersi alla politica. Ne è convinto Brhane, che parla di cooperazione nei Paesi di origine e di un’accoglienza dignitosa. “Abbiamo tutto sotto gli occhi e avremmo gli strumenti per intervenire – afferma – Se non riusciamo a creare dei processi di pace nei Paesi di origine e di transito dovremmo almeno smetterla di finanziare chi non rispetta il diritto internazionale”.

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