NEWS:

Comunali Roma, l’Arcigay contro Calenda: “Ha espresso più volte posizioni omofobe”

Arcigay chiede a Virginia Raggi e Roberto Gualtieri di negare l'apparentamento con Carlo Calenda in caso di ballottaggio

Pubblicato:30-09-2021 11:29
Ultimo aggiornamento:30-09-2021 11:29
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Oltre il già espresso parere negativo sul candidato Michetti alla carica di Sindaco di Roma, è da esprimere una forte perplessità su Carlo Calenda in tema di discriminazione e omofobia. Calenda ha infatti più volte espresso posizione ambigue e omofobe fino a qualche mese fa, come accaduto in occasione della legge contro l’omotransfobia. Su Twitter Calenda, nel mese di aprile, condivideva un pericoloso articolo dove si parlava di ‘dittatura gender’, ‘legge liberticida’ e dava spazi a posizioni transescludenti come quelle di Marina Terragni, definendo addirittura ‘folle’ chi non si fosse seduto a confrontarsi con queste posizioni, che da decenni ripudiamo e definiamo inaccettabili”. Lo scrive in una nota l’Arcigay Roma.

“Sarebbe come se si chiedesse ad una persona di colore o ad una persona ebrea di sedersi a parlare con gruppi razzisti o antisemiti- dichiara Francesco Angeli- Presidente Arcigay Roma – ed è per questo che Calenda può essere pericoloso sul tema dell’omofobia. Posizione che però non stupisce, in quanto Calenda era già noto per l’elogio rivolto all’ex articolo 3 della legge contro l’omotransfobia, oggi articolo 4, ovvero il cosidetto ‘salva omofobi o salva idee’, che permetterà – appositamente per le persone omosessuali – di definirle, ad esempio, ‘inferiori’. Tale articolo, calice amaro della legge, è per noi più che un compromesso – continua Angeli – e che sia stato addirittura visto come migliorativo lascia intendere chi sia Calenda”.

“Dietro le posizioni apparentemente gay friendly di Calenda si nasconde un substrato di omofobia fortemente dannoso che, fino ad adesso ha fatto solo danni, come successo per la legge contro l’omotransfobia. Per questo è necessario diffidare da chi cerca di accaparrarsi il cosidetto voto gay e valutare, dunque le azioni concrete, evitando di sostenere il cosidetto rainbow washing. Preoccupa- continua Angeli- che proprio Calenda abbia ricevuto il sostegno di Giorgetti della Lega che, ricordiamo, fino a qualche tempo fa dichiarava, relativamente al diritto delle donne di scegliere se portare avanti o no una gravidanza: “Il cavallo va non solo cavalcato, ma anche domato…non è facile e ci vuole tempo” e che, allo stesso tempo, prendeva parte alla Marcia della Vita del 2018 insieme a gruppi antigay o al senatore Pillon“. A Roberto Gualtieri o Virginia Raggi, in caso di ballottaggio contro Michetti, chiediamo di negare l’apparentamento con Carlo Calenda, e chiediamo riscontro ai candidati. Roma non ha bisogno di ulteriore omofobia”, conclude Angeli.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it