REGGIO EMILIA- Un anno dopo, i caseifici dell’Emilia-Romagna riaprono i battenti al pubblico. Con tutte le misure anti contagio e il distanziamento di norma, ma questo weekend riprende l’iniziativa ‘Caseifici aperti‘. Non era scontato e si tratta di una scelta portata avanti dai produttori di Parmigiano Reggiano anche per “lanciare un messaggio di speranza agli italiani“, spiega il Consorzio del Parmigiano Reggiano in una nota.
Porte aperte, dunque, negli stabilimenti dove si produce il Parmigiano Reggiano, con la possibilità di vedere dal vivo il processo produttivo (rimasto immutato da oltre nove secoli) ma anche i locali per la stagionatura. Online si può trovare la mappa interattiva e la lista dei caseifici aderenti su tutte e cinque le province dell’area di produzione: Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a sud del fiume Po e Bologna alla sinistra del Reno.
L’iniziativa è rivolta a tutti, dalle famiglie con bambini agli esperti di cibo. Sono previste visite guidate al caseificio e al magazzino di stagionatura, spacci aperti, eventi per bambini e degustazioni. È così che, a circa un anno dall’ultima edizione, i produttori di Parmigiano hanno scelto di lanciare un segnale di speranza agli italiani.
La produzione della Dop, ricorda il Consorzio, “non si è mai fermata anche nel periodo più buio del lockdown, con i casari rimasti al lavoro tra caldaie e fascere per rifornire il Paese”. Ora i caseifici aspettano le visite di “tutte quelle persone che hanno sostenuto la nostra filiera in un periodo così difficile”.
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