NEWS:

Crisi, Padoan: “Attenzione a non sedersi, per carità guardiamo avanti”

Oggi il ministro dell'Economia ha partecipato al convegno 'Crescita vs crisi' organizzato dalla ministra Beatrice Lorenzin

Pubblicato:30-09-2017 13:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:44

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Siamo usciti dalla crisi? La risposta è sì ma per carità guardiamo avanti, guardiamo indietro solo per tirare un sospiro di sollievo, attenzione a non sedersi. Siamo usciti dalla crisi, ma non siamo arrivati alla fine“. Lo sostiene il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo al convegno ‘Crescita vs crisi‘ organizzato dalla ministra Beatrice Lorenzin.

“L’obiettivo è andare oltre la crisi, affrontare tutte le rigidità strutturali che impediscono al paese di sviluppare tutto il suo enorme potenziale. Fare una politica economica lungimirante, paziente, che permetta agli effetti delle politiche strutturali di lavorare nel tessuto profondo del paese”, sottolinea. E’ “assolutamente vero che la ripresa sia strutturale, si vedrà crescere nel tempo”.

Quel che deve fare l’Italia nei prossimi anni è “riprendere un tasso di crescita della produttività minimamente accettabile, pensare all’innovazione. Lo possiamo fare nella prossima legislatura che riceverà un paese in condizioni molto migliori di quelle ereditate in questa legislatura”, conclude.


“CI PIACE AUTOFLAGELLAZIONE, MA L’ITALIA E’ MEGLIO DI ALTRI”

“Nell’autoflagellazione che ci piace tanto indichiamo spesso il grado di successo di altri paesi che crescono di più e hanno più occupazione, spesso però non è vero“, dice Padoan. “Spesso questi paesi hanno un tasso di crescita più alto perché hanno una finanza pubblica fuori dalle regole– spiega- hanno una occupazione più alta perché non hanno affrontato i problemi strutturali del mercato del lavoro e hanno un problema bancario che ancora deve essere affrontato”, conclude.

di Luca Monticelli, giornalista professionista

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it