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Nidi, Venturi: “Senza vaccini malattie torneranno più forti”

In Emilia-Romagna presto entrerà in vigore l'obbligo di vaccinazione per iscrivere i piccoli al nido. L'assessore Venturi: "Dobbiamo prenderci cura dei più deboli"

Pubblicato:30-09-2016 17:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:07

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L'assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi

Sergio Venturi

BOLOGNA – Non vaccinare i bambini significa far tornare malattie ormai scomparse, come parotite o morbillo, in forme ancora più violente. L’avvertimento arriva dall’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi, che rivendica così il provvedimento con cui l’Emilia-Romagna inserirà l’obbligo di vaccinazione per i bambini iscritti al nido. “A livello nazionale si parla bene del nostro provvedimento- sottolinea Venturi, oggi nel corso di un convegno in viale Aldo Moro proprio sui temi dell’infanzia- molte Regioni vogliono imitarci. Non lo abbiamo fatto per farci pubblicità, anzi. Ci siamo presi anche i rimbrotti di chi invoca il diritto alla libertà di scelta. Ma la libertà individuale si ferma nel momento in cui si mette in pericolo la salute di chi sta accanto“, ammonisce l’assessore.

asilo nidoIn Emilia-Romagna, mette in guardia Venturi, “stiamo andando largamente sotto la soglia di sicurezza: a Rimini siamo già sotto il 90% di vaccinazioni. E questa è la principale garanzia che malattie ormai debellate si riproducano”. Anzi, avverte l’assessore, “se il virus ricomincia a circolare, la malattia ritorna in forme più forti. Quindi siamo destinati, nei prossimi anni, a vedere malattie scomparse, come parotite o morbillo, ripresentarsi con maggiore gravità”. In altre parole, prosegue Venturi, “non possiamo accontentarci di mantenere le cose come stanno, dobbiamo guardare avanti. E questo provvedimento guarda molto avanti“. Al nido, ragiona l’assessore, “ci si va anche perchè i bambini imparino a stare insieme, in comunità. Ma non possiamo garantire il diritto a stare insieme senza prenderci cura dei più deboli“. Venturi si dice poi soddisfatto perchè il Senato abbia deciso di “non proiettare quello che non è un documentario sui vaccini, ma una serie di falsità e luoghi comuni in scia a un medico che è stato radiato dall’ordine perchè sostiene il legame tra i vaccini e l’autismo”, affonda il colpo l’assessore.

di Andrea Sangermano, giornalista professionista


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