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Al via 55° Salone nautico internazionale di Genova. Calenda: “Non è più triste”

GENOVA -  “La nautica italiana deve ritrovare

Pubblicato:30-09-2015 10:47
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:35

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salone nautico genovaGENOVA –  “La nautica italiana deve ritrovare compattezza: abbia una voce chiara, limpida e univoca”. Lo dice il viceministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda, in occasione dell’inaugurazione di questa mattina del 55° Salone Nautico internazionale di Genova. “Il Salone di quest’anno non è più triste come quello precedente- dice Calenda- ma il settore deve ritrovare compattezza per le imprese, per i lavoratori e per l’immagine dell’Italia all’estero”. Il riferimento è alla fuoriuscita da Ucina, l’associazione di categoria della nautica che fa capo a Confindustria, di alcuni grandi marchi.

“Abbiamo aumentato gli stanziamenti per la nautica- sottolinea il viceministro- Abbiamo scelto 30 manifestazioni internazionali a cui stanziare sei milioni di euro e il Salone Nautico di Genova è una di queste. Ma la sfida più importante è quella associativa. Non si può far diventare tutto una vicenda di natura personale. Se questo settore ha recuperato centralità nel made in Italy, non può però presentarsi diviso”.

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A raccogliere l’invito di Calenda ci pensa subito la presidente di Ucina, Carla Demaria. “Dato che l’invito è caldo- sottolinea Demaria- voglio cogliere subito quest’occasione. Sono state eletta il 27 marzo scorso e in tempi record l’assemblea ha presentato il 5 giugno uno statuto nuovo di Ucina, che ha ricevuto i complimenti di Confindustria”. Demaria definisce lo statuto di Ucina “il più moderno e inclusivo possibile. Lo statuto- continua ancora Demaria- prevede sette assemblee piuttosto indipendenti nella loro gestione. Non c’è associato che non possa portare al tavolo della presidenza le proprie istanze. Anche le piccole aziende. Le porte sono spalancate. Tutti i settori sono rappresentati. Non c’è che da cogliere quest’opportunità”.

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