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Così il caro energia mette a rischio anche l’antica arte del mosaico di Ravenna

Per la produzione artigianale delle tessere di smalto i maestri vetrai veneziani utilizzano il gas. I rincari potrebbero mandare i prezzi alle stelle o causare la chiusura delle aziende. L'allarme dell'Accademia delle Belle arti di Ravenna

Pubblicato:30-08-2022 20:04
Ultimo aggiornamento:30-08-2022 20:04

mosaico Ravenna
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RAVENNA- Quella del mosaico è un’arte preziosa e rara, che il rincaro dei prezzi energetici potrebbe mettere a rischio. A lanciare l’allarme è Paola Babini, coordinatrice didattica dell’Accademia delle belle arti di Ravenna, dove, in continuità con una tradizione millenaria, studenti da tutto il mondo arrivano per studiare le antiche tecniche del mosaico. Le tessere con cui si compongono le decorazioni sono, infatti, realizzate, con smalti di vetro, prodotti per lo più a Venezia da aziende specializzate che hanno bisogno di molto gas per i processi di lavorazione.

UNA PRODUZIONE DI NICCHIA

L’impennata dei costi delle materie prime, dunque, rischia di fare aumentare di molto anche il costo delle tessere, che l’Accademia utilizza per i corsi e per i progetti a cui lavora assieme agli studenti. “Oggi compriamo gli smalti da due ditte. Se chiudono, ci viene a mancare la materia prima. Abbiamo fatto delle scorte, la mia preoccupazione è per il futuro“, avverte Babini a margine della presentazione del Trofeo Gruppo Hera per la regata “Go to Barcolana da Ravenna”, realizzato da una studentessa dell’Accademia. “Di tanto in tanto ci riforniamo in base ai lavori che dobbiamo fare e ai progetti d’arte pubblica che ci vengono commissionati. Il mosaico è il fulcro del nostro percorso formativo. Quindi per noi è un problema”, ammette la dirigente.

PREMIATO MOSAICO REALIZZATO CON TESSERE DI PLASTICA RICICLATA

MOSAICO HERA TESSERE PLASTICA

L’opera artistica realizzata da Yuyu Zhao per la regata, però, utilizza, invece delle classiche tessere di smalto, delle tessere di plastica riciclata raccolta in mare. “Con Hera abbiamo fatto dei bellissimi progetti, come Scart, con l’utilizzo di materiali di recupero e di scarto. Questa circostanza potrebbe essere un input ancora più forte”, conclude Babini.


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